18 ottobre 2018

Care socie, cari soci,
con qualche, ingiustificato ritardo, vi auguro una buona ripresa delle attività nei vostri gruppi; mi conforta il fatto che l' “anno sociale” sia ancora lungo, i miei auguri perciò non sono ancora fuori corso.

Queste ultime settimane sul fronte ecumenico hanno registrato eventi inquietanti. Sul fatto più drammatico religioso-geo-politico, la rottura della comunione tra il Patriarcato di Mosca e quello ecumenico di Costantinopoli, ci è dato intervenire solo ricorrendo alla via spirituale della preghiera. Cercheremo però di fornirvi al più presto una informazione sintetica e qualificata che spieghi i non semplici passaggi che hanno condotto alla situazione attuale.

Un evento con cui si è dato interagire in modo più diretto è l'incendio doloso avvenuto alla chiesa battista di Varese domenica 7 ottobre prima dell'alba. In questo caso siamo stati in grado di comunicare la nostra solidarietà alla comunità e alla sua pastora (e nostra amica ) Lidia Maggi. C'è la prospettiva anche di un aiuto concreto al restauro del luogo di culto. Il Comitato Esecutivo ha pensato di destinare a questo scopo la colletta raccolta nella messa che si svolgerà nel corso del prossimo CGL del 27-28 ottobre. Chiediamo a coloro che desiderano dare il loro contributo di entrare in contatto con il/la responsabile prima della sua partenza per la riunione romana. Da parte sua il SAE nazionale integrerà in modo congruo la somma.

Vi trascrivo, nell'ordine, quanto scritto da Lidia Maggi sulla sua pagina FB, il mio messaggio e la risposta di Lidia.

“Cari amici, grazie per la solidarietà, che da tanti luoghi è giunta per la chiesa di Varese. Avrò cura che raggiunga ogni fratello e ogni sorella colpiti dal disagio. L'inagibilità dei locali coinvolge ben tre comunità: La chiesa battista, ma anche la chiesa evangelica ghanese e quella avventista che utilizzavano i locali. Tre comunità che, al momento, non hanno un luogo dove potersi riunire per le loro funzioni. Tre comunità sfollate, senza un tetto sulla testa per potersi sentire a casa. L'angoscia della chiesa battista di Varese è necessariamente triplicata dalla consapevolezza che questo danno impedisce anche alle altre due chiese sorelle, accolte, di riunirsi. Non sappiamo la matrice dell'atto vandalico. Credo, tuttavia, che in tempi dove si soffia sul combustibile dello scontro identitario, nostra responsabilità è usare tutti gli strumenti in nostro possesso per spegnere gli incendi della rabbia e del rancore. È questo il tempo per verificare se l'evangelo è davvero la nostra bussola o se anche noi siamo rimasti contaminati dalla fuliggine dell'astio e del risentimento. I locali si possono ripristinare, ma i danni ai polmoni dell'anima sono permanenti. È tempo di imparare a vivere la chiamata ad amare i nostri nemici" e a vincere il male con il bene. Non so chi siano le persone che hanno devastato i locali della chiesa battista di Varese. So tuttavia che sono persone, creature di Dio: che mi piaccia o meno, sono i miei fratelli di cui io sono responsabile. Li immagino arrabbiati e disperati. Anche di questa povertà culturale e relazionale sono chiamata a farmi carico. La chiesa battista di Varese ha perso i suoi locali, ma non è sola e può contare sulla solidarietà reciproca e su quella di tante persone attorno a lei. Probabilmente non è così per chi si ritrova a sporcare, saccheggiare, fino a bruciare spazi che non sente suoi.” Lidia Maggi

Martedì 9 ottobre 2018,
Cara Lidia,
a te, alla comunità battista, a quella evangelica ghanese e a quella avventista di Varese esprimo a nome del SAE e mio il senso della nostra vicinanza, della nostra tristezza e della nostra solidarietà. Ho letto le nobili parole che hai scritto su FB, esse esprimono la speranza cristiana che l'ultima parola spetti al bene della riconciliazione, della fratellanza e della sororità; te ne siamo profondamente grati. Ci auguriamo che le indagini escludano la pista esplicitamente razzista; tuttavia siamo consapevoli che, in modo sempre più manifesto, questo pericolo sta inquinando la nostra società. Sappiamo che ci sono forze di ispirazione sia religiosa sia laica che contrastano queste spinte regressive: possano crescere e coordinarsi.

Un fraterno abbraccio nel Signore Gesù.
Piero


Caro Piero, grazie per il tuo messaggio. Ho provveduto a girarlo alla chiesa battista di Varese e al nostro presidente dell'UCEBI. Da ogni parte sperimentiamo una solidarietà inattesa che si traduce anche in gesti concreti. Ci sembra di rivivere i tempi delle prime comunità cristiane. Ricordi? La messa in comune dei beni, la colletta alla chiesa in difficoltà di Gerusalemme. Scopriamo così che l'ecumenismo è anche questo: vita, vita concreta condivisa nella fraternità. Che dono. Lidia

Un fraterno saluto
Piero