Care socie, cari soci,
come sapete con l'assemblea straordinaria svoltasi a Sassone (RM) il 30 aprile  scorso è giunto a termine il lungo lavoro di revisione dello statuto. Il verbale vi  giunge [via mail] solo ora in quanto abbiamo dovuto attendere il testo ufficiale fattoci  pervenire dal notaio soltanto in questi giorni. Accanto al verbale troverete il  resoconto delle due animate (ma non conflittuali) riunioni dedicate alla  presentazione e alla discussione del nuovo statuto. Le due sedute non avevano  carattere formale, esse perciò escludevano la stesura di un vero e proprio verbale;  il puntuale resoconto stilato da Pierangela Calzia - che ringrazio di cuore per essersi  assunta questo ennesimo compito - è un testo che ci restituisce fedelmente quelle  discussioni, utile sia per i presenti sia per coloro che non hanno potuto intervenire  al nostro convegno di primavera. Mi è caro ricordare che il nostro incontro è stato  coronato dalla bella mattinata del 1° maggio arricchita dagli apprezzati interventi  di Marco Cassuto Morselli, Giuseppe Platone e Mary Melone. 

Riguardo ai contenuti del nuovo statuto mi soffermo solo su due punti, uno  fondamentale, l'altro di carattere più pratico. Rispetto alle linee di fondo relative  alla natura dell'Associazione la larga maggioranza delle socie e dei soci ha ribadito  la scelta di riservare le iscrizioni soltanto ai laici. Lo spirito della decisione sta nel  tutelare l'indipendenza del SAE. Di persona giudico positivo che lo statuto ora inizi  con la nostra definizione di «Associazione interconfessionale di laici per  l'ecumenismo e il dialogo a partire dal dialogo Ebraico Cristiano››. In tal modo sono  messi subito in evidenza i nostri scopi e la nostra specificità. Toccherà al  regolamento precisare una serie di aspetti. ll lavoro di aggiornamento, quindi, non  è ancora terminato; anche per questa ulteriore tappa ci sarà bisogno della fattiva  collaborazione di tutti. Il secondo punto riguarda l'aver introdotto  (secondo una possibilità concessaci dalla legge) la figura di un unico revisore dei  conti. Occorrerà procedere alla sua nomina. Nel corso della prossima sessione di Santa Maria degli Angeli dovremo perciò indire a tale scopo un'assemblea  ordinaria: vi giungerà la convocazione ufficiale. 

Termino ricordandovi la sessione: «So essere neII'indigenza, so essere  nell'abbondanza» (Fil 4,12). Le Chiese di fronte alla ricchezza, alla povertà e ai beni  della terra. Una ricerca ecumenico (I)››. Con questo appuntamento ci stiamo  inoltrando su un terreno in parte inedito, corredato da collaborazioni e apporti  nuovi. La brochure di presentazione ha, nella prima pagina, una spiga svettante e  rigogliosa con accanto una inclinata e macilenta. La sua simbologia è a vasto raggio:  riguarda in primis l'intero nostro pianeta ormai globalizzatosi, specie a causa delle  comunicazioni, del libero mercato e della finanziarizzazione dell'economia.  L'immagine vale pure per il nostro paese che sta imboccando vie politicamente  inedite e cariche di incognite. Tuttavia il simbolo racchiude un significato molto più  ristretto e umile: anche la nostra sessione può essere piena o stentata. Far  prevalere la prima ipotesi sulla seconda dipende da ciascuno di noi. Un fattore che  renderebbe più carica di chicchi la spiega sarebbe di certo la presenza di bambini e  ragazzi. Nella brochure di presentazione ci è sfuggito di inserire le consuete righe:  «ll SAE assicura attività specifiche peri bambini e i ragazzi presenti alla sessione da  lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:30». Colgo l'occasione di  questa mia lettera per inserire questa più che opportuna integrazione, 

Un fraterno saluto 
Piero