Geremia 22, 1-3 è stato commentato nell’omelia tenuta durante la celebrazione  dei Vespri ortodossi da Traian Valdman (Arciprete ortodosso romeno - Milano).
“A tutti il profeta dice in modo imperativo: praticate il diritto e la giustizia (22, 3a)”, ossia  “chiede di prendere una decisione pratica, concreta”.

Il Diritto “è costituito dalle  leggi e norme (Dt 5,1) comunicate da Dio al popolo di Israele e chiamate parole, o 10 parole-decalogo e da altre leggi che il libro dell’Esodo presenta nei capitoli 20-23”. Le leggi non sono date solo per essere conosciute “ma piuttosto per essere osservate, rispettate, messe in pratica, in quanto norme per la vita, per il bene della persona e della società nello stesso tempo”.

Praticate il diritto e la giustizia “presuppone il coinvolgimento di tutti, ognuno nella posizione in cui si trova, per il bene, anzi la felicità della persona umana e di conseguenza di tutta la società. Comportarsi in modo giusto e onesto significa rispettare la vita, la dignità e i diritti di ogni persona, particolarmente delle persone deboli. E’ importante avere anche i meccanismi sociali necessari per determinare tutti a rispettare e praticare le leggi”.

L’esortazione di Geremia, impedite ai prepotenti di sfruttare i poveri (22, 3b) è di particolare attualità nella società di oggi, in cui il numero dei poveri cresce drammaticamente, molti di loro non trovano altre soluzioni che il suicidio”. Gesù si è incarnato per “noi uomini e per la nostra salvezza” (Credo di Nicea e Costantinopoli), non solo per i cristiani, e “sul piano sociale il modo di trattare il povero è la verifica concreta della coerenza con la nostra fede”. Allora “non dobbiamo avere paura di pronunciarci contro la maggioranza quando questa perde il senso del giusto o persegue soltanto i suoi privilegi. Andare contro corrente è un atteggiamento profetico, perché si affronta l’ingiustizia assieme alle leggi e ai meccanismi che le sostengono”.   

Guardando con com-passione tanta umanità conculcata, “fin quando - si è chiesto P. Valdman - Dio potrà sopportare il turismo del sesso e la tratta delle persone, che calpestano ogni diritto e distruggono la dignità umana?”

Quanto a noi, “tornati a casa, facciamo di tutto per praticare la giustizia, venendo in aiuto col sostegno legale, con cristiana accoglienza e con spirituale premura affinché si operi un cambiamento di condotta”.