5 febbraio 2016
Riunita a Marrakesh sotto gli auspici del Re del Marocco Mohammed VI e organizzata dal Ministero degli affari islamici in collaborazione con il Forum per la promozione della pace nelle società musulmane (un’organizzazione con sede negli Emirati Arabi), un’assemblea di 250 membri tra leader religiosi, governanti e studiosi islamici ha emesso una «Dichiarazione sui diritti delle minoranze religiose nelle comunità a maggioranza musulmana» mercoledì 27 gennaio.
La conferenza ha sottolineato il 1400° anniversario della Carta di Medina, un contratto costituzionale fra il profeta Maometto e gli abitanti di Medina che garantisce la libertà religiosa.
I partecipanti hanno dichiarato la loro «ferma adesione ai principi della Carta di Medina, le cui disposizioni contengono una serie di principi conformi alla cittadinanza contrattuale costituzionale, come la libertà di movimento, la proprietà, la mutua solidarietà e la difesa, nonché la giustizia e l’uguaglianza di fronte alla legge».
Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC ha commentato la dichiarazione.
«È un testo molto importante ed attuale - ha dichiarato Tveit - che ci fornisce un messaggio fondamentale. Con questa dichiarazione, i dirigenti musulmani mostrano la via verso un avvenire caratterizzato dal vivere insieme, con una piattaforma comune di uguaglianza di diritti, di attenzione reciproca e di mutuo rispetto».