Il giorno 26 novembre 2019 Rino Zerbino è tornato alla casa del padre.

Rino, medico e psichiatra, psicanalista, per anni coordinatore del gruppo medici della sezione italiana di Amnesty International, fondatore dell’associazione “Medici contro la tortura”, per molti di noi semplicemente una guida spirituale, umanissima, un caro amico.

Sicuramente il suo più intenso desiderio, dopo la scomparsa dell'amatissima moglie Renata, era di poterla raggiungere tra le braccia del Padre e ora Rino vive nella gioia!

Ricordare Rino senza ricordare Renata è impossibile, la loro testimonianza personale, di coppia, di famiglia è un tutt'uno.

Con Maria Vingiani, fin dall'inizio dell’esperienza del SAE hanno condiviso insieme la comune vocazione ecumenica, sempre in prima fila in un cammino che ha portato molti frutti. Li ha sempre caratterizzati in modo speciale la generosità, la passione e l’intelligenza del loro agire, soprattutto verso gli ultimi, i sofferenti.

Ora sono di nuovo insieme nella luce del Signore e li sentiamo vicini a sostenerci e incoraggiarci.

Il rito funebre sì è svolto a Roma presso la chiesa di san Pancrazio il giorno 28 novembre, una intensa celebrazione ecumenica partecipata da tante persone e guidata da Giovanni Cereti, Paolo Ricca, Gianni Novelli.

Meglio di tante parole, possiamo cogliere il profilo umano e di fede di Rino attraverso il suo testamento spirituale che condividiamo come un suo dono. Insieme allo scritto di Rino pubblichiamo anche l’intervento che il figlio Marco ha letto durante la celebrazione.