Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» (Giov. 20,16)

Cari fratelli e care sorelle,

anche noi come Maria Maddalena abbiamo bisogno di essere chiamati da Gesù, chiamati e chiamate per nome, altrimenti i nostri occhi restano velati, le nostre orecchie chiuse, i nostri cuori duri.

Ma l’annuncio gioioso di oggi è che il Signore ci interpella, non si stanca mai di invitarci, e ci chiede di ascoltarlo, di accogliere la Sua morte e di credere nella Sua resurrezione. Credere quindi a Lui e non a quella realtà che ci circonda fatta di buon senso e di morti, quelle sì definitive. Morte dei cuori che abbandonano i bambini, che rubano a chi è già povero, che non guardano al dolore degli altri perché troppo occupati a salvaguardare il proprio benessere. Ma anche morti sul lavoro, nel Mediterraneo, in tutte le guerre.

La resurrezione è questa rivelazione sconvolgente: la potenza di Dio si è manifestata e lo ha fatto nel momento di maggiore fragilità, dov’era la morte è nata la Vita. Credere in questo significa entrare nella Sua realtà, diventare, in questo mondo di morte, agenti della resurrezione, adesso e per sempre!

E con questo spirito traboccante di gioia che vogliamo augurare a tutti e tutte voi una Pasqua colma di benedizioni e illuminata dalla luce del Signore!
 
Erica,
Donatella, Francesca, Livia, Simone