Il SAE a Genova ha cominciato a lavorare, si può dire, prima di nascere. Infatti, mentre Maria Vingiani incominciava a proporre coraggiosamente la prima Sessione di formazione ecumenica al Passo della Mendola, a Concilio aperto, a Genova don Giovanni Cereti radunava un gruppo di amici per avviare, su richiesta del Card. Siri, un’indagine sulle presenze non cattoliche nella diocesi.
Qualcuno nel gruppo aveva già un’infarinatura di ecumenismo, grazie al lavoro dell’Abbé Couturier che aveva proposto l’idea di un ecumenismo spirituale e un dialogo paritario tra i cristiani di ogni confessione. Perciò il Gruppo prese nome di Gruppo ecumenico seguendo subito un indirizzo di dialogo sincero che si aprì a cercare i fratelli e le sorelle che avevano questo stesso desiderio
Il Gruppo ecumenico seguì col batticuore il lavoro del Concilio intorno ai temi più importanti per l’Ecumenismo, e, uscito il Decreto Unitatis Redintegratio ne propose un Commento (ed.Borla, 1965) e incominciò un lavoro di diffusione avvicinando i parroci, tenendo una rubrica sul Nuovo Cittadino, giornale della Diocesi, fino a che, dopo una stagione di speranza e di fervore generale nella Chiesa italiana, seguì un periodo invernale.
Intanto era nata l’associazione SAE e i membri più attivi del Gruppo ne divennero soci. Fu grazie a questo sostegno spirituale e culturale che il Gruppo continuò e continua a tutt’oggi il suo lavoro. Fu deciso allora (1981) di dar vita ufficialmente ad un Gruppo SAE accanto al Gruppo ecumenico, che sarebbe rimasto finché fosse ritenuto opportuno.
Data la situazione difficile si utilizzarono spazi pubblici ottenuti dal Comune (poi da banche e infine da altre associazioni) per proporre una riflessione a più voci confessionali ( ma anche voci di altre religioni) con cicli di incontri su temi di interesse religioso o di dialogo. Il primo tema fu L’ebraismo, si proseguì con Quale Dio?, Quale Cristo?, ecc, fino all’odierno ciclo su I Profeti. Si è proposta qualche volta anche una introduzione all’Ecumenismo per i meno informati: “L’A.B.C. dell’Ecumenismo”.
La Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani è sempre stata organizzata con la collaborazione di iscritti al SAE, prima in forma, non clandestina, ma privata, fuori dagli edifici destinati al culto. Da poco più di dieci anni è invece celebrata ufficialmente con intervento dei ministri delle varie confessioni cristiane. Ed è sempre stata realizzata la Giornata per l’Ebraismo da quando la CEI l’ha promossa. Da qualche anno si collabora anche alla realizzazione di incontri su temi difficili. L’ultimo è stato sul ministero di Pietro.