Gandhi – Convegno interreligioso

Il 2 ottobre 1869 nasceva in India Mohandas Karamchand Gandhi, profeta della nonviolenza e leader della liberazione dell’India dal potere coloniale britannico. Nel 150° della nascita il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso gli dedica un convegno celebrativo, il 2 ottobre, cui partecipano accademici e studiosi e una cinquantina di rappresentanti di varie confessioni. Con riferimento al Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, lo studio e la riflessione si concentrano sull’urgente necessità della nonviolenza nel mondo di oggi e sui mezzi per promuovere la pace.

Dialogo ortodosso-cattolico – Gruppo Sant’Ireneo

Il gruppo misto di lavoro ortodosso-cattolico Sant’Ireneo tiene la sua 16a riunione annuale dal 9 al 13 ottobre a Trebinje (Bosnia-Erzegovina), su invito della Chiesa ortodossa serba. Dopo la pubblicazione di Servire la comunione, primo documento comune del Gruppo, questo incontro avvia una nuova fase di lavoro, concentrandosi su vari aspetti dell’unità e dello scisma a partire da approcci biblici, storici e sistematici. Vengono esaminati diversi casi di studio, tra cui la situazione contemporanea in Ucraina. Le riflessioni sono state riassunte dai partecipanti in un comunicato (bit.ly/36JTtB7, in inglese). Fondato nel 2004 a Paderborn (Germania), il Gruppo misto di lavoro ortodosso-cattolico Sant’Ireneo è composto da 26 teologi, 13 ortodossi e 13 cattolici, provenienti da diversi paesi dell’Europa, del Medio Oriente e delle Americhe.

Chiesa ortodossa greca – Riconoscimento della Chiesa autocefala ucraina

Il primo riconoscimento della Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU), come ci si attendeva, viene dalla Chiesa ortodossa greca il 12 ottobre. Il Santo Sinodo procede a tale passo su raccomandazione scritta dell’arcivescovo Ieronimos, che a sua volta si basa sulle conclusioni di due comitati che hanno studiato la questione nei mesi intercorsi dalla proclamazione dell’indipendenza della Chiesa ucraina, avvenuta in gennaio per decisione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Come reazione al riconoscimento di Atene, il patriarca della Chiesa ortodossa russa Cirillo omette di citare il nome dell’arcivescovo di Atene nella liturgia, rompendo la comunione anche con la Chiesa greca dopo averlo fatto con il Patriarcato Ecumenico. In compenso, l’8 novembre arriva il riconoscimento dell’OCU da parte del Patriarcato di Alessandria, che ha la giurisdizione su tutta l’Africa ed era considerato un alleato del Patriarcato di Mosca nella disputa sull’Ucraina.

Segretari delle comunioni cristiane mondiali

Si conclude il 14 ottobre a Christiansfeld, in Danimarca, la Conferenza annuale dei segretari delle comunioni cristiane mondiali, ospitata quest’anno dal Consiglio mondiale dell’Unità della Chiesa morava, guidata dal rev.do Jørgen Bøytler. La Chiesa cattolica era rappresentata da mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. La Conferenza fu istituita nel 1957 e raggruppa segretari generali di diverse comunioni cristiane e rappresentanti di alcune organizzazioni ecumeniche mondiali, che si riuniscono per scambiarsi informazioni su eventi importanti nelle loro comunioni particolari e aggiornarsi reciprocamente sui dialoghi bilaterali e multilaterali in cui sono coinvolte. È attualmente presieduta dal rev.do Martin Junge, segretario generale della Federazione luterana mondiale.

La Chiesa: verso una visione comune – Risposta cattolica

Il 24 ottobre il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani invia una Risposta cattolica ufficiale (bit.ly/2K2RVbB, in inglese) al documento di convergenza di Fede e costituzione, la commissione teologica del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), del 2013. Questo documento era stato presentato alle Chiese durante l’Assemblea del CEC a Busan, in Corea, dopo 20 anni di preparazione, con la richiesta di rispondere formalmente a 4 domande in esso contenute. La risposta cattolica conferma che il documento di Busan «riassume bene il progresso che è stato fatto nello scoprire un crescente terreno comune sull’ecclesiologia», anche se vi sono alcuni aspetti della natura della Chiesa che richiedono ulteriori chiarimenti.

Italia – Giornata dell’amicizia islamo-cristiana

Anche quest’anno si celebra il 27 ottobre, anniversario dell’incontro del 1986 tra Giovanni Paolo II e i leader delle diverse religioni ad Assisi, la Giornata dell’amicizia islamo-cristiana. Il tema di questa XVIII edizione è «Non c’è futuro senza fratellanza e solidarietà», richiamando il Documento di Abu Dhabi (vedi sopra). Nell’occasione don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, invia ai referenti diocesani per l’ecumenismo e a quanti sono impegnati per costruire relazioni positive tra differenti tradizioni religiose una lettera (bit.ly/32pJIot) che evidenzia tutte le occasioni d’incontro e dialogo tra cristiani e musulmani. Alla giornata partecipano anche le Chiese evangeliche italiane.

Religioni – No all’eutanasia e al suicidio assistito

Il 28 ottobre viene firmata in Vaticano una Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche del fine vita, nella quale le religioni monoteiste abramitiche si oppongono «a ogni forma di eutanasia», così come «al suicidio medicalmente assistito», perché sono azioni «completamente in contraddizione con il valore della vita umana». Da parte ebraica la Dichiarazione viene ratificata da un rappresentante del Gran rabbinato d’Israele, da parte musulmana da un rappresentante degli ulema dell’Indonesia oltre ad altri esponenti. Per la Chiesa cattolica firmano tra gli altri i cardd. Kurt Koch, Miguel Ayuso e Peter Turkson. Il documento è stato elaborato su incarico del papa da un gruppo interreligioso guidato dalla Pontificia accademia per la vita. Il 5 novembre anche l’Associazione medica mondiale riafferma la sua opposizione all’eutanasia e al suicidio medicalmente assistito dopo una consultazione effettuata in tutte le 112 associazioni mediche nazionali.

Daniela Sala