KEK-CCEE – Riunione del Comitato congiunto

Il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (CCEE, i cui membri rappresentano la Chiesa cattolica di 45 paesi del continente) e la Conferenza delle Chiese europee (KEK, che rappresenta 114 Chiese di tradizione ortodossa, protestante e anglicana da tutte le regioni d’Europa) tengono la riunione annuale del loro Comitato congiunto a Creta dal 5 al 7 novembre, concentrandosi sull’evangelizzazione in un’Europa sempre più secolarizzata. In un contesto di divisione, polarizzazione e conflitto sociale, i leader sottolineano l’urgente necessità di una testimonianza cristiana unitaria. L’incontro include anche una sessione sulla revisione della Carta ecumenica europea: il processo di consultazione rimane aperto alle Chiese e alle organizzazioni ecumeniche fino al 31 dicembre 2024, mentre la cerimonia ufficiale della firma della nuova Charta oecumenica avrà luogo il 27 aprile 2025 a Vilnius.

Santa Sede – Comunione delle Chiese protestanti in Europa

Si svolge ad Augsburg, in Germania, dal 6 all’8 novembre il 6o incontro di dialogo tra il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani e la Comunione delle Chiese protestanti in Europa (CCPE). Avviati nell’aprile 2022, questi incontri hanno l’obiettivo di redigere un documento comune sull’unità, la santità, la cattolicità e l’apostolicità della Chiesa. La CCPE comprende 96 Chiese luterane, metodiste, riformate e unite di oltre 30 paesi in Europa e in Sudamerica, che hanno sottoscritto nel 1973 l’accordo chiamato Concordia di Leuenberg (www.leuenberg.eu).

Dialogo Chiesa cattolica - Chiesa assira dell’Oriente

Quest’anno ricorrono i 30 anni della Dichiarazione cristologica comune firmata insieme l’11 novembre 1994 da Giovanni Paolo II e da Mar Dinkha IV, catholicos-patriarca della Chiesa assira dell’Oriente (cf. EO 3/758ss), e la 16a sessione plenaria della Commissione internazionale mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira dell’Oriente, che si tiene a Roma dal 6 al 9 novembre, è dedicata alla celebrazione di questa ricorrenza. Alla presenza dell’attuale catholicos-patriarca Mar Awa III papa Francesco annuncia che includerà nel Martirologio romano Isacco di Ninive, uno dei santi più venerati della tradizione siro-orientale.

Chiesa evangelica tedesca

Nuova presidente la vescova Fehrs. Dall’11 al 13 novembre si riunisce a Würzburg il Sinodo della Chiesa evangelica tedesca (EKD), per la prima volta dopo la pubblicazione della corposa indagine che ne aveva certificato i fallimenti nel gestire i casi di violenza sessualizzata contro minori. Il «parlamento» delle 20 Chiese regionali protestanti deve discutere i risultati dello studio ed eleggere il presidente del Consiglio, l’organo di governo dell’EKD. Come ci si aspettava, viene chiamata a questo compito la vescova di Amburgo Kirsten Fehrs, che un anno fa era stata scelta come presidente ad interim dopo le dimissioni di Annette Kurschus in seguito all’accusa di cattiva gestione di uno scandalo a sfondo sessuale nella sua Chiesa. Fehrs aveva avuto un ruolo importante nell’avvio dello studio sulle violenze a livello nazionale. Il Sinodo adotta poi un programma in 12 punti per affrontare la violenza sessualizzata nella Chiesa, che prevede la creazione di un ufficio centrale del difensore civico per le persone colpite, un’analisi sistematica dei fascicoli personali e una gestione standardizzata dei casi nelle Chiese regionali.

Chiesa d’Inghilterra - Dimissioni dell’arcivescovo di Canterbury

Il 12 novembre si dimette a sorpresa l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, prendendosi «la responsabilità personale e istituzionale» di non aver gestito adeguatamente il caso del predatore seriale John Smyth. Nei giorni successivi viene reso noto che rimarrà in carica fino al 6 gennaio 2025, dopodiché passerà i suoi incarichi temporaneamente all’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, fino alla nomina del successore da parte del re Carlo III.

Morte del card. Ayuso Guixot

Il 25 novembre muore a Roma a 72 anni, dopo una lunga malattia, il cardinale comboniano spagnolo Miguel Ángel Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso. Considerato uno dei maggiori esperti d’islam in Vaticano, aveva svolto un ruolo di primo piano nella redazione di importanti documenti di dialogo tra il Vaticano e le autorità dottrinali islamiche, tra cui il Documento di Abu Dhabi.

Chiesa ortodossa romena – Elezioni

Dopo il primo turno delle elezioni presidenziali (24 novembre) la Chiesa ortodossa romena, la più grande comunità religiosa del paese, in una lettera del Santo Sinodo del 28 novembre ordina ai suoi rappresentanti d’esercitare una rigorosa moderazione e neutralità politica: vescovi, preti, diaconi, monaci e monache possono esprimere le loro opinioni politiche solo attraverso il voto, mentre l’attività politica è espressamente vietata, com’è vietato aderire a partiti politici, candidarsi al Parlamento, sostenere candidati e ricoprire cariche pubbliche. Questo dopo che era emerso l’appoggio dato in chiese e monasteri al candidato filo-russo Calin Georgescu, vincitore poi a sorpresa del primo turno delle presidenziali (che la Corte suprema ha annullato il 6 dicembre per sospetta «azione aggressiva ibrida» da parte di un «attore statale» –probabilmente la Russia – proprio a favore di Georgescu). La dichiarazione si conclude con un richiamo ai partiti politici affinché non reclutino clero o utilizzino le risorse della Chiesa per scopi politici. Allo stesso tempo sottolinea che la Chiesa non sostiene alcun partito o ideologia particolare, ma incoraggia i cittadini a votare sulla base del bene del paese e dei valori cristiani. Secondo gli osservatori, mentre il patriarca della Chiesa Daniel ha ripetutamente mostrato una posizione europeista, il caso è ben diverso per il Santo Sinodo, dove dominano opinioni nazionaliste tradizionaliste e di destra.

Daniela Sala