Dialogo con gli ebrei – Benedetto XVI

La rivista internazionale di teologia Communio – edizione tedesca – nel fascicolo 47 (2018) 4, 387-406, di luglio-agosto pubblica un saggio firmato Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, intitolato «Grazia e chiamata senza pentimento. Annotazioni sul Trattato De iudaeis», che contiene delle riflessioni teologiche del papa emerito sul dialogo ebraico-cattolico. Esse tuttavia ricevono subito da parte ebraica molte critiche, con l’accusa di favorire l’antisemitismo e di arretrare rispetto ai passi in avanti compiuti dopo il decreto del Vaticano II Nostra aetate, e alle posizioni assunte dallo stesso Ratzinger come papa. Il Coordinamento delle società per la cooperazione ebraico-cristiana afferma: «Il futuro del dialogo ebraico-cristiano potrebbe vacillare davanti a questa radicale messa in discussione delle sue fondamenta teologiche». Il 21 agosto (agenzia KNA) il card. Kurt Koch, alla cui insistenza si deve la pubblicazione del testo, risponde a una lettera aperta della Conferenza dei rabbini ortodossi di Germania, ribadendo che il rinnovamento nei rapporti della Chiesa cattolica con l’ebraismo è «irreversibile».

Dialogo anglicani-cattolici – ARCIC III

Una Dichiarazione concordata dal titolo Camminare insieme sulla via. Imparare a essere Chiesa – Locale, regionale, universale è il risultato della III Commissione internazionale anglicana – cattolica romana (ARCIC III), che vi lavorava da 7 anni utilizzando per la prima volta il metodo dell’«ecumenismo recettivo», e viene pubblicata il 2 luglio nella pagina web del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Il testo, che era stato concordato nella riunione tenutasi a Erfurt nel maggio 2017, incoraggia gli anglicani e i cattolici a imparare dalle reciproche differenze. Gli anglicani per esempio sono invitati a esaminare i modelli d’unità all’interno della tradizione cattolica, e i cattolici a osservare la responsabilizzazione dei leader della Chiesa locale e dei laici nel processo decisionale.

Georgia – Chiesa ortodossa

Il 3 luglio la Corte costituzionale della Georgia dichiara «incostituzionali» le disposizioni del Codice tributario e della Legge sulle proprietà dello stato, che attribuisce dei privilegi alla Chiesa ortodossa di Georgia. La decisione è conseguenza di due azioni intentate da un gruppo di organizzazioni religiose, che nel 2015 e nel 2016 contestavano le disposizioni che prevedono l’esenzione dall’IVA per la costruzione e il restauro delle chiese per il Patriarcato di Georgia e il trasferimento gratuito di proprietà dello stato alla Chiesa ortodossa. Le norme contestate erano state introdotte per riconoscere il «ruolo eccezionale» della Chiesa ortodossa di Georgia, ma la Corte ha stabilito che «il riconoscimento del suo ruolo eccezionale è associato alla sua importanza storica e non finalizzato a stabilire dei privilegi legali per il cristianesimo ortodosso oggi». Secondo la Corte la discriminazione può essere eliminata o sopprimendo le disposizioni, o estendendo i privilegi agli altri soggetti interessati.

Taizé – Incontro giovani cristiani e musulmani

Il secondo «weekend di amicizia» tra giovani cristiani e musulmani si tiene presso la comunità ecumenica di Taizé, in Francia, dal 5 all’8 luglio. Tra i visitatori l’arcivescovo Job di Telmessos dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, l’arcivescovo cattolico di Digione Roland Minnerath e un gruppo di adolescenti dall’Ucraina.

Medio Oriente – Preghiera ecumenica a Bari

Il 7 luglio su invito di papa Francesco s’incontrano a Bari per un incontro di preghiera ecumenica per la pace i capi delle Chiese del Medio Oriente.

Episcopaliani USA – #MeToo

Dopo aver ascoltato storie personali di violenza, molestia e sfruttamento in una «liturgia speciale di ascolto» prima della loro Convenzione generale, il 10 luglio i vescovi della Chiesa episcopaliana (TEC, la provincia anglicana degli Stati Uniti) adottano un Patto per la pratica dell’equità e della giustizia per tutti nella Chiesa episcopaliana, impegnandosi per il cambiamento e riconoscendo #MeToo, il movimento che ha rotto il silenzio sulle violenze e le molestie sessuali di genere dapprima nel mondo del cinema e dello spettacolo, e poi anche in quello dello sport, dell’arte, della politica, della musica, della medicina. Nel Patto i vescovi affermano che «la Chiesa sia come comunità di fede sia come luogo di lavoro non è immune da violenze, molestie e sfruttamento di persone di diverse identità di genere, razza e cultura. Come leader pastorali e profetici della Chiesa abbiamo la responsabilità di continuare l’opera di guarigione e trasformazione che ancora dev’essere completata. Insieme ci impegniamo nei nostri contesti locali a sforzarci ogni giorno di trasformare la cultura della nostra Chiesa in un luogo più giusto, sicuro, premuroso e profetico per tutti».

Metodisti – Premio per la pace

Il Consiglio metodista mondiale, che si svolge a Seoul (Corea del Sud) dall’11 al 18 luglio, nel corso di una cerimonia dedicata all’impegno dei cristiani per la pace il 14 luglio consegna alla pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste il Premio internazionale per la pace 2017 per l’impegno decennale della Chiesa metodista italiana a favore dei migranti e rifugiati e per la recente collaborazione con il progetto Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, co-promotrice dei «corridoi umanitari».

Chiesa d’Inghilterra – Nuovo programma d’investimenti

L’11 luglio la Chiesa d’Inghilterra annuncia un nuovo ambizioso programma d’investimenti, che vedrà nei prossimi anni la costruzione di 100 nuove chiese con un impegno economico di 27 milioni per «rivitalizzare la fede cristiana nelle aree costiere, nei villaggi commerciali e nelle zone residenziali urbane». «Attraverso la loro innovazione, questi progetti evidenziano una crescente determinazione della Chiesa a condividere la buona notizia di Gesù Cristo in modi che abbiano senso per chi vive nelle nostre comunità più deprivate», sono le parole dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Non si tratterà solo di chiese in senso tradizionale, ma anche di altri luoghi di culto più informali come chiese «stile caffè» o vecchie stazioni ferroviarie restaurate, soprattutto per i giovani che non hanno attualmente contatto con la Chiesa.

Dialogo cattolico-luterano – Conclusa la 5a fase

L’incontro della Commissione di studio luterana – cattolica romana sull’unità che si tiene a Klingenthal, nei pressi di Strasburgo, dal 18 al 24 luglio porta a compimento la 5a fase di confronto, avviatasi nel 2009, sulla questione del tipo di comunione ecclesiale che scaturisce dalla comune comprensione del battesimo. I membri della Commissione, il cui lavoro è patrocinato dal Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e dalla Federazione luterana mondiale, hanno completato l’elaborazione del rapporto di studio su questa fase, che verrà pubblicato all’inizio del 2019.

SAE – Ricchezza e povertà

Si tiene dal 29 luglio al 4 agosto ad Assisi la LV Sessione di formazione del Segretariato attività ecumeniche sul tema «Le Chiese di fronte alla ricchezza, alla povertà e ai beni della terra. Una ricerca ecumenica», con l’attenzione principalmente al tema della ricchezza, mentre l’estate prossima l’accento sarà sulla povertà. Il tema, tenendo come sfondo le parole dell’apostolo Paolo «So essere nell’indigenza, so essere nell’abbondanza» (Fil 4,12), viene affrontato nella prospettiva della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato e sfidando luoghi comuni come la presenza ebraica nel mondo economico-finanziario o concetti controversi come la «teologia della ricchezza» tipica di alcune correnti evangelicali.

Etiopia – Fine dello scisma ortodosso

Dopo 27 anni lo scisma all’interno si è formalmente ricomposto. Il 28 luglio a Washington (USA) i gerarchi della Chiesa ortodossa Tewahedo di Etiopia ricompongono lo scisma che li vedeva divisi dal 1991, quando venne nominato un nuovo patriarca a seguito della caduta della giunta militare marxista Derg e dell’arrivo al potere del Fronte democratico rivoluzionario dei popoli etiopi, e una Chiesa dissidente venne fondata negli Stati Uniti. Viene sottoscritta una Dichiarazione in 15 punti nella quale, ritirate le reciproche scomuniche, si pone fine a una divisione che aveva portato alla costituzione di due distinti sinodi – il Sinodo di Addis Abeba e il Sinodo in esilio – con due patriarchi rivali. D’ora in poi ci sarà un solo Sinodo mentre entrambi i patriarchi sono riconosciuti. Nel testo si esprime riconoscenza per il primo ministro etiope Abiy Ahmed, che si è speso per ripristinare la pace nel paese e per «l’unità della Chiesa ortodossa». Nell’aprile scorso, nel corso della sua prima visita negli Stati Uniti, il premier Abiy aveva infatti presentato un’iniziativa per riconciliare i due rami della Chiesa.

Daniela Sala