KEK – Consultazione su una pace giusta

La Consultazione ecumenica europea sulla pace giusta, organizzata dalla Conferenza delle Chiese europee (KEK, Chiese protestanti, ortodosse, anglicane e vecchiocattoliche europee) insieme al Consiglio ecumenico polacco nell’ambito del programma «Pathways to peace», si svolge a Varsavia dal 9 all’11 dicembre. L’evento esplora gli aspetti teologici, etici e pratici della pace giusta nel contesto della guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina, concentrandosi su verità, giustizia e riconciliazione. Epifanio, primate della Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU), ringrazia le Chiese europee per il loro sostegno umanitario e spirituale al paese e sottolinea la necessità di un dialogo che produca risultati tangibili e responsabilità reciproca. Tuttavia altre voci sottolineano come le azioni dell’OCU nei confronti dell’altra Chiesa ortodossa, la Chiesa ortodossa ucraina (UOC), non sembrino improntate al dialogo. I partecipanti discutono su come bilanciare gli ideali teorici con le realtà pratiche, in particolare per quanto riguarda la resistenza nonviolenta e l’autodifesa, e chiedono una rivalutazione delle prospettive ecumeniche sulla pace giusta. Le discussioni inoltre pongono l’accento sullo smantellamento di ideologie dannose come quella del «mondo russo» e sulla necessità d’affrontare le divisioni all’interno delle Chiese ortodosse in Ucraina.

Georgia – Chiesa ortodossa ed Europa

Nel capitolo sul ruolo delle Chiese ortodosse nel posizionamento dei paesi dell’Est europeo, un paragrafo va dedicato alla Georgia, dove da tempo sono in corso ampie manifestazioni contro il Governo filo-russo, che alla fine di novembre ha annunciato la decisione di rimandare a dopo il 2028 le trattative per l’adesione all’Unione Europea. Ai primi di dicembre la Chiesa ortodossa russa, che durante tutto il turbolento 2024 si è distinta per una scrupolosa equidistanza tra il Governo e i manifestanti, in una dichiarazione attacca la presidente georgiana Salome Zurabishvili, che ha posizioni filo-UE. In un appello del 13 dicembre, poi, il patriarca georgiano Ilia II s’appella ai fedeli perché evitino la violenza e dialoghino con le autorità in modo costruttivo, al tempo stesso ricordando che «la Georgia è parte integrante della civiltà europea ed è nostro dovere sostenere il rafforzamento e lo sviluppo del nostro Stato nazionale, che è uno Stato di tipo europeo, basato su un patrimonio spirituale e culturale cristiano secolare e sui valori tradizionali».

Papa Francesco – Udienza con il metropolita ucraino Epifanio

Il 13 dicembre papa Francesco riceve in udienza privata il capo della Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU), il metropolita Epifanio (Dumenko), per la prima volta in un incontro bilaterale. Le notizie trapelano dai media ucraini, mentre non ne danno notizia quelli vaticani, forse in considerazione del fatto che la canonicità dell’OCU non è universalmente riconosciuta tra le Chiese ortodosse. Il metropolita incontra anche il prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, il card. Kurt Koch. Secondo quanto comunicato dall’OCU, Epifanio ha ringraziato il papa per le iniziative umanitarie della Santa Sede volte ad aiutare le vittime dell’aggressione russa, i rifugiati ucraini e i migranti forzati, e ha espresso gratitudine per l’assistenza personale di papa Francesco nelle questioni relative alla liberazione dei prigionieri di guerra ucraini e al ritorno in Ucraina dei bambini deportati dalle autorità russe.

Chiesa ortodossa russa – Rimozione di Hilarion

Il 27 dicembre la commissione istituita dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa per esaminare la condotta di Hilarion Alfeyev, per lungo tempo considerato il «numero due» del Patriarcato di Mosca, dopo sei mesi d’indagine chiede al patriarca Cirillo di «sollevare il metropolita Hilarion dall’amministrazione dell’eparchia di Budapest-Ungheria e di mandarlo in pensione». Nel giugno 2022, quattro mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, Hilarion era stato improvvisamente nominato metropolita d’Ungheria, perdendo così il suo posto permanente nel Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa. Alcuni media avevano ipotizzato che il suo trasferimento fosse stato coordinato con i servizi segreti russi per fornire al Patriarcato di Mosca una base per influenzare i governi e le Chiese occidentali, con l’aiuto del governo del primo ministro ungherese Viktor Orbán. Poi nel luglio scorso era scoppiato uno scandalo, con accuse a suo carico che andavano dalle violenze sessuali nei confronti di un assistente a una vita di lusso inappropriata e a una gestione autoritaria delle donazioni. Il 31 dicembre, in un’intervista all’agenzia di stampa russa RIA Novosti, Hilarion afferma: «L’anno scorso è stato difficile per me, perché sono stati fatti enormi sforzi per impedirmi di servire la mia Chiesa. Servizi segreti, agenti dei media stranieri, persone ricercate a livello internazionale, ex ecclesiastici radiati e atei militanti si sono uniti per questo scopo». Il vescovo è stato mandato a svolgere servizio pastorale in una parrocchia a Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca, mentre la gestione temporanea della diocesi di Budapest-Ungheria sarà affidata al metropolita Mark di Ryazan e Mikhailovsky.

Incontro internazionale di Taizé – Estonia

Il 47° Incontro europeo dei giovani si tiene a Tallinn, in Estonia, dal 28 dicembre al 1° gennaio sul tema «Condividere la speranza», con la partecipazione di circa 3.000 giovani provenienti da oltre 40 paesi su invito della comunità ecumenica francese di Taizé, oggi guidata dall’anglicano inglese frère Matthew e formata da circa 90 uomini di 30 paesi diversi, appartenenti a Chiese protestanti e alla Chiesa cattolica, circa un quarto dei quali vive in piccole comunità in Asia, Africa e Sud America. L’incontro vuole «esprimere la volontà dei giovani europei di ricostruire il continente come casa comune e di creare un futuro di pace». Papa Francesco invia un messaggio per incoraggiare i giovani ad avere speranza e fiducia. Il prossimo incontro europeo si terrà a Parigi dal 28 dicembre 2025 al 1° gennaio 2026.

Daniela Sala