Unione Europea – Antisemitismo
Il 2 dicembre il Consiglio dell’Unione Europea approva una dichiarazione sull’integrazione della lotta contro l’antisemitismo in tutti i settori d’intervento. Sottolinea che si tratta di una questione trasversale che coinvolge vari livelli di governo e politiche d’ambito locale, nazionale ed europeo. Osserva che vi è l’esigenza di una maggiore consapevolezza dell’antisemitismo in tutte le politiche, e che gli stati membri dell’UE hanno convenuto d’integrare a tutti i livelli la prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo in tutte le sue forme. La dichiarazione incontra una risposta variegata da parte dei rappresentanti della comunità ebraica. Il Congresso ebraico mondiale l’accoglie come «un chiaro passo per rendere l’Europa un posto migliore per gli ebrei», e la Conferenza dei rabbini europei parla di «un passo positivo nella giusta direzione», ma osserva la mancanza di garanzie per la libertà religiosa (vedi sotto).
Santa Sede – Vademecum ecumenico
Il 4 dicembre viene presentato in Sala stampa vaticana Il vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico, che afferma che «l’impegno ecumenico del vescovo non è una dimensione opzionale del suo ministero, bensì un dovere e un obbligo», determinato anche dal diritto canonico (www.christianunity.va). Vi si affronta anche il problema dell’amministrazione e della ricezione dei sacramenti, che «rimane un motivo di forte tensione nelle nostre relazioni ecumeniche».
Francia – Accordo tra le comunità ortodosse
Un documento di riconciliazione interortodossa viene firmato a Parigi il 4 dicembre dai metropoliti Emmanuel Adamakis e Jean Renneteau, rispettivamente del Patriarcato di Costantinopoli e del Patriarcato di Mosca, in lite dopo che nel 2019 l’assemblea dell’arcivescovado ortodosso dei russi europei aveva deciso di passare dalla giurisdizione canonica di Costantinopoli a quella di Mosca, ma senza raggiungere il numero legale necessario (cf. Regno-att. 18,2019,557). La convenzione ora firmata dal metropolita Emmanuel e dal metropolita Jean viene letto dagli osservatori come il primo segnale di riconciliazione dal conflitto tra Costantinopoli e Mosca per la nuova Chiesa ortodossa in Ucraina: le due parti affermano infatti di voler dare «un segnale forte ed esemplare» su «come dovrebbe essere la vita nella Chiesa». La convenzione stabilisce il riconoscimento reciproco e il rispetto per le decisioni delle parrocchie e delle comunità monastiche sulla giurisdizione a cui vorranno appartenere, portando con sé i relativi beni immobili. Afferma inoltre che si dovrà organizzare e garantire la convivenza «fraterna ed ecclesiale» tra le comunità, e l’accesso per tutti al comune «ricco patrimonio spirituale e culturale», che è preservato e digitalizzato dall’eparchia (o dalla sua organizzazione civilistica secondo la legge francese, che generalmente non concede alle Chiese alcuno status giuridico). Questa definizione è importante, perché le congregazioni della diaspora russa in Francia costituitesi dopo la Rivoluzione d’ottobre sono state al centro del rinnovamento teologico ed ecclesiale ortodosso, che in Russia venne sistematicamente impedito dal regime ateo.
ROCOR – 100 anni
La Chiesa russa d’oltrefrontiera (ROCOR), dal 2007 ritornata in comunione canonica con la Chiesa ortodossa russa, si sta preparando per il suo 100° anniversario, che non si è potuto commemorare nel 2020 a causa della pandemia. In particolare era previsto un pellegrinaggio a Sremski Karlovci in Vojvodina, dove nel periodo tra le due guerre si trovava la sede della ROCOR. Le celebrazioni saranno comunque limitate, e molte iniziative si svolgeranno a distanza. La ROCOR fu costituita dagli espatriati, fuggiti dalla Russia dopo la Rivoluzione di ottobre. Oggi conta circa 400 parrocchie con 500.000 fedeli in tutto il mondo.
Unione Europea – Macellazione rituale
Il 17 dicembre la Corte di giustizia dell’Unione Europea stabilisce che la macellazione rituale debba avvenire previo stordimento o anestesia dell’animale, e che gli stati possano renderlo obbligatorio. La Conferenza dei rabbini europei (CER) lo ritiene una lesione del diritto alla libertà di religione, e la Conferenza dei rabbini ortodossi tedeschi sottolinea: «Con l’argomento che il benessere dell’animale ha la priorità sulle pratiche religiose, la vita delle minoranze religiose è resa ancora più difficile di prima e la libertà religiosa loro garantita fino a ora è notevolmente limitata». La Corte vede il divieto come un «giusto equilibrio» tra la protezione degli animali e la libertà di religione.
Taizé – Incontro di capodanno on-line
A causa della pandemia di COVID-19, l’incontro internazionale dei giovani organizzato dalla comunità ecumenica di Taizé si svolge in streaming dal 27 dicembre al 1° gennaio, dando modo ai partecipanti di prendere parte alle preghiere comuni, ai laboratori e alle letture bibliche. Il motto dell’incontro è «Sperare nel tempo favorevole e sfavorevole. Un messaggio per l’anno 2021». Tra i momenti salienti vi è una «Preghiera per la pace nel mondo» la sera del 31 dicembre per i giovani di 25 paesi. La città di Torino, dove l’evento doveva avere luogo, ospiterà l’incontro nel capodanno del 2022.
Germania – Kirchentag ecumenico
Previsto dal 12 al 16 maggio 2021 a Francoforte, il III Kirchentag ecumenico, la convention biennale delle Chiese evangeliche tedesche allargata alla Chiesa cattolica, vedrà un programma radicalmente stravolto a causa del coronavirus. Sarà abbreviato di un giorno, in gran parte digitale e senza visitatori in loco, annunciano gli organizzatori il 17 dicembre. L’organizzazione cercherà di favorire il più possibile l’interattività, con chat room, webinar, conferenze digitali. Si cercherà poi di rendere il Katholikentag del 2022 e il Kirchentag evangelico del 2023 ancora più ecumenici. Gli organizzatori del Kirchentag ecumenico sono il Comitato centrale dei cattolici tedeschi e il Congresso della Chiesa evangelica tedesca; sono poi coinvolte anche le Chiese ospitanti, ovvero la diocesi di Limburg e la Chiesa evangelica in Assia e Nassau.
Daniela Sala