©Peter Williams/WCC

1 novembre 2013

Alla 10ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, il continente asiatico ha condiviso realtà attuali attraverso voci di chiese, simboli culturali e performance artistiche. Continente di diversità e pluralità religiosa, l'Asia è piena di contraddizioni, di ricchezza e povertà, e ha una forte resilienza. L'Asia offre una vasta gamma di esperienze di come le sue chiese cercano percorsi verso «la giustizia e la pace» nelle loro società.

La sessione plenaria, moderata dal presidente del CEC per l’Asia, Rev. Dr Soritua Nababan, ha presentato varie riflessioni di donne, uomini, giovani e leader provenienti dall’Asia, che parlavano sul tema dell’assemblea del CEC «Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace»

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«Chi prende la parola per gli scomparsi?» «Chi difende i prigionieri, i senza tetto, i martiri?»

 Queste domande ed altre simili, con foto che illustravano la precarietà della situazione in Indonesia sfilavano su un grande schermo durante le performances del Teatro Ekyumenical, che ha accompagnato gli interventi nella plenaria sull’Asia

 Un quadro nero del continente, dove vive circa il 58% della popolazione mondiale e dove migliaia di persone muoiono ancora di fame, anche se  questo continente vede la sua situazione economica svilupparsi, è stato schizzato dalla sessione, secondo il giornalista Laurence Villoz.

 Leggi l’articolo: «La pace: non è soltanto la cessazione dei combattimenti»