DIO della VITA

guidaci

alla GIUSTIZIA e alla PACE

La Decima Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese dal titolo: Dio della vita guidaci alla giustizia e alla pace si è svolta dal 30 ottobre all' 8 novembre 2013 a Busàn, Corea del Sud: terra di fatiche e di conflitti, ma anche di grande spiritualità.
I partecipanti alla 50ma sessione del SAE  hanno redatto e approvato un messaggio da inviare al CEC in cui pregano lo Spirito  di condurre la ricchezza di pluralità alla convivialità e chiedono alle chiese di lavorare in concreto perché si allarghino le pratiche di collegialità.

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La 10ª Assemblea del CEC si è aperta con una solenne preghiera mercoledì 30 ottobre 2013

 

Gérida Taiarui © Yoanna Linén Montes/WCC 

                                                                                                             

Al suono dei tamburi alcune migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, si sono radunate per partecipare al culto presieduto dal patriarca armeno Karekin II. 

 

Una donna che portava una grande croce ha attraversato la sala seguita da giovani, vestiti di  blu cielo, che portavano una lampada, una Bibbia e un'icona con l’immagine di Cristo. Gli officianti Ortodossi chiudevano il corteo portando la croce armena e acqua in segno di purificazione.

Rev .Nagula

 

Saet Byeol Kim © Yoanna Linén Montes/WCC

La corale coreana, formata da 350 donne e uomini, ha scandito la cerimonia con canti di lode. 

 Karekin II ha indirizzato all’assemblea il Messaggio di Benedizione e ha terminato ricordando il genocidio armeno - di cui nel 1915 ricorrerà il centenario - e gli insegnamenti che dobbiamo trarne per prevenire altri crimini simili.

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                                                Karekin II col card. Kurt Koch

 

 Le traduzioni e gli adattamenti dei resoconti e degli articoli, presi dalle News del CEC-WCC, pubblicati in questa pagina sono di Clara Achille Cesarini

Per le foto: http://photos.oikoumene.org/pages/search.php?search=%21collection3272&k=

Più di 700 giovani partecipano alla 10ª Assemblea di Busan. «Essi rappresentano le generazioni future, l’avvenire: è grazie a loro che questa Assemblea funziona così bene», constata la presidente del CEC per l’America latina e i Caraibi, la pastora Ofelia Ortega Suarez.

Stewards/WCC

pre-asemblea dei giovani/WCC

Nella plenaria di apertura mercoledì 30 ottobre, oltre ai contributi per la successiva discussione e decisione dell'Assemblea del moderatore,  del presidente del Comitato Centrale e del segretario generale del CEC,  quattro giovani provenienti da Cipro, dal Brasile, dall’Africa del Sud e dalle Fidjii hanno illustrato all’Assemblea le situazioni problematiche dei loro paesi. Hanno chiesto di agire, fra l’altro, in favore della riunificazione dei paesi divisi.

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Da sinistra: Michel Sidibé, Mélisande Schifter, Vicken Aykazian, Duleep de Chickera and Wedad Abbas Tawfik

Una sessione plenaria della 10ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) ha approfondito la questione di come, in un mondo pieno di violenza, conflitti e discriminazioni, il "Dio della vita" può condurre le persone, le comunità e le chiese verso la "giustizia e di pace ". La sessione è iniziata con i saluti di Chung Hong Won, primo ministro della Repubblica di Corea, che ha sottolineato l'importanza della pace per i coreani, ha proseguito con riflessioni teologiche, presentazioni del problema dell’AIDS ed è terminata con una relazione sulla situazione delle chiese in Egitto.

La sessione si è svolta la mattina del 31 ottobre, incentrata sul tema "Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace" , esplorato da diverse prospettive globali. Michel Sidibé, direttore esecutivo di UNAIDS, il Programma Congiunto delle Nazioni Unite sull’AIDS, ha incoraggiato le Chiese a "proteggere i più vulnerabili". Mentre si parla di minoranze sessuali, prostitute e altre comunità vulnerabili con la grave minaccia della pandemia da AIDS, ha evidenziato la necessità di sfidare i tabù che possono essere di ostacolo per l'accesso alla prevenzione dell'AIDS e di servizi di assistenza sanitaria. Sidibé ha detto che le persone AIDS positive in molte società non sanno dove andare, così arrivano alle chiese a chiedere compassione e sostegno.

Duleep de Chicchera  vescovo anglicano di Colombo, Sri Lanka , ha parlato del concetto di "teologia della vittima". Nella sua riflessione, utilizzando il contesto del suo paese, ha detto che il tema del CEC è "la madre di tutte le petizioni", in quanto la comunione mondiale delle chiese deve essere sensibile alla situazione delle vittime emarginate. Ha chiamato il tema di una " tempestiva petizione profetica ". 

Wedad Abbas Tawfik, della Chiesa copta ortodossa di Alessandria d’Egitto, ha fatto particolare riferimento alla situazione dei cristiani in Medio Oriente, Egitto e Siria, invitando a pregare per la pace in quella regione.

Leggi l'articolo: Testimoniare nelle sofferenze "Dio della Vita"

©Peter Williams/WCC

1 novembre 2013

Alla 10ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, il continente asiatico ha condiviso realtà attuali attraverso voci di chiese, simboli culturali e performance artistiche. Continente di diversità e pluralità religiosa, l'Asia è piena di contraddizioni, di ricchezza e povertà, e ha una forte resilienza. L'Asia offre una vasta gamma di esperienze di come le sue chiese cercano percorsi verso «la giustizia e la pace» nelle loro società.

La sessione plenaria, moderata dal presidente del CEC per l’Asia, Rev. Dr Soritua Nababan, ha presentato varie riflessioni di donne, uomini, giovani e leader provenienti dall’Asia, che parlavano sul tema dell’assemblea del CEC «Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace»

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«Chi prende la parola per gli scomparsi?» «Chi difende i prigionieri, i senza tetto, i martiri?»

 Queste domande ed altre simili, con foto che illustravano la precarietà della situazione in Indonesia sfilavano su un grande schermo durante le performances del Teatro Ekyumenical, che ha accompagnato gli interventi nella plenaria sull’Asia

 Un quadro nero del continente, dove vive circa il 58% della popolazione mondiale e dove migliaia di persone muoiono ancora di fame, anche se  questo continente vede la sua situazione economica svilupparsi, è stato schizzato dalla sessione, secondo il giornalista Laurence Villoz.

 Leggi l’articolo: «La pace: non è soltanto la cessazione dei combattimenti»

La campana della pace d’Imjingak ha diffuso la voce del CEC

al di là delle frontiere della Corea del Nord 

Il sito d’Imjingak è situato a sette kilometri dalla frontiera militare con la Corea del Nord. Simbolizza la speranza di una riunificazione fra le due parti della Corea. Circa 1500 partecipanti all’assemblea del CEC hanno partecipato al pellegrinaggio con le Chiese di Corea in diversi luoghi della penisola e 800 si sono raggruppati, sabato 2 novembre, per pregare in questo luogo di commemorazione, di preghiera e di speranza. Esso è stato costruito nel 1972 per accogliere i rifugiati nord-coreani.

 Quest’anno ricorre il 60° anniversario della divisione fra la Repubblica popolare Democratica (Corea del Nord) e la Repubblica di Corea (Corea del Sud). La zona demilitarizzata (DMZ) ha separato Nord e Sud Corea fin dall’entrata in vigore dell’armistizio militare firmato il 27 luglio 1953 alla chiusura della guerra di Corea.

Uno dei momenti più forti della visita à Imjingak è stata la preghiera. La cerimonia si è tenuta sotto una tenda tradizionale coreana che copre una grande campana. Nel momento del culto i rappresentanti del CEC l’hanno fatta suonare a tre riprese come segno del loro sostegno al popolo coreano.

I visitatori dei quattro angoli del mondo hanno potuto scrivere le loro preghiere su dei nastri e sospenderli con dei fili sulla recinzione di ferro, creando così un muro di preghiere: un modo per meditare sulla speranza della riconciliazione. 

4 November 2013 

La sessione plenaria dell’assemblea ha trattato oggi della missione, presentando una riflessione orientata all'azione, basata sulla nuova missione del CEC-WCC, secondo un nuovo documento, redatto per la sessione, che sostituiva quello intitolato: Insieme verso la vita: Missione ed Evangelizzazione in paesaggi mutevoli, che era stato approvato dal Comitato Centrale nel meeting in Grecia, in settembre 2012. La plenaria ha cercato di evidenziare le sfide e le opportunità comuni per la missione nel contesto globale attuale. Il moderatore della plenaria Prof. Kirsteen Kim, nel suo intervento introduttivo, ha riconosciuto la crescita e la forza del movimento missionario delle chiese coreane. Le presentazioni, inclusa una riflessione teologica coinvolgente fatta dal Rev. Dr. Stephan Bevans, un sacerdote della congregazione missionario cattolica della Società del Verbo Divino ( SVD ) Stati Uniti, sono state incentrate sul mandato della missione del CEC-WCC. Bevans ricordato le parole di Rowan Williams: "La missione è scoprire dove lo Spirito è al lavoro”.

"La plenaria comprendeva altre due riflessioni. Una: "Nuovi modi di fare evangelizzazione ", sul contesto contemporaneo di evangelizzazione nel mondo, dettata dalla Rev. Cecilia Castillo Nanjari,  della Chiesa Missione Pentecostale in Cile; la seconda è stata presentata dal Vescovo Dr. Geevarghese Mor Corillos, moderatore del CWME, che ha parlato sui concetti di missione, tra cui "missione dai margini ", derivato dalle nuove affermazioni della dichiarazione sulla missione.


Leggi un articolo sull’intervento di Cecilia Castillo Nanjari 

Nuovi Presidenti eletti dall’Assemblea

4 Novembre 2013

La decima Assemblea del CEC-WCC ha eletto otto nuovi presidenti.

Secondo lo Statuto del CEC-WCC il ruolo dei presidenti è quello di promuovere l’ecumenismo e interpretare il lavoro del CEC-WCC, specialmente nelle rispettive regioni. 

Gli otto presidenti sono:

Africa: Reverenda Dr Mary AnnePlaatjies van Huffel, Uniting Reformed Church in Southern Africa

Asia: Reverenda Prof. Dr Sang Chang, Presbyterian Church in the Republic of Korea

Europe: Archbishop (Arcivescovo) Anders Wejryd, Church of Sweden

Latin America and Caribbean:  Reverenda. Gloria Nohemy Ulloa Alvarado, Presbyterian Church in Colombia

North America: Bishop (Vescovo) Mark MacDonald, Anglican Church of Canada

Pacific: Reverenda. Dr Mele’ana Puloka, Free Wesleyan Church of Tonga

Eastern Orthodox:  H.B. John X Patriarch of the Greek Orthodox Church of Antioch and All the East

Oriental Orthodox: H.H. Karekin II, the Supreme Patriarch and Catholicos of All Armenians

 

L'assemblea ha eletto anche i membri del  Comitato Centrale di cui fanno parte anche gli otto presidenti

 

5 novembre 2013

 Oggi la 10 ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC-WCC) ha ospitato una sessione plenaria sull’unità. I partecipanti erano invitati a riflettere sull'unità e il cammino spirituale della comunione radicata nella riflessione orante

 

Metropolita Nifan of Târgoviste 

 

Rev. Neville Callam

Il Metropolita Nifan of Târgoviste, esarca patriarcale per le relazioni esterne del Patriarcato della Chiesa ortodossa Romena e il Rev. Dr Neville Callam, segretario generale della Alleanza Battista Mondiale, hanno offerto riflessioni su «Cammino di comunione: speranze e sfide lungo la strada».

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6 Novembre 2013 

La plenaria sulla giustizia mette a fuoco il nucleo del tema "Dio della vita, guidaci alla giustizia e alla pace" alla luce delle riflessioni giunte da ogni parte del mondo.

La sessione, moderata dal Rev. Dr. Angelique Walker-Smith attraverso i suoi speakers, ha evidenziato questioni chiave della giustizia come la giustizia nel sistema economico globale, gli sforzi per i diritti e la dignità umana, in particolare le preoccupazioni per l'ecologia e le minacce dell’AIDS. Particolari gruppi - donne, bambini, persone con disabilità, persone sieropositive e giovani adulti - hanno comunicato direttamente le loro esperienze.

 Da sinistra: Shyreen Mvula speaker di Malawi e Rev Dr.Angelique Walker-Smith moderatrice della plenaria sulla giustizia

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8 novembre 2013

 Preghiera di chiusura della 10ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese a Busan

 La 10 ª Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, riunita à Busan, Républica di Corea, è terminata l’8 novembre esprimendo la volontà di incitare le Chiese a rinnovare il loro impegno in favore della giustizia e della pace. Grazie a numerosi incontri e dialoghi dentro la comunità delle Chiese, l’Assemblea ha preso decisioni concrete e formulato raccomandazioni che determineranno le priorità delle future attività del CEC.

Il nostro Dio è bontà e misericordia:
ci verrà incontro dall'alto,
come luce che sorge.
Splenderà nelle tenebre
per chi vive all'ombra della morte
e guiderà i nostri passi sulla via della pace.

(Luca 1, 78-79)

Leggi il Messaggio finale

 

la Dichiarazione:

SULLA STRADA DELLA PACE GIUSTA 

e la

DICHIARAZIONE SULLA POLITICIZZAZIONE DELLA RELIGIONE E I DIRITTI DELLE MINORANZE

Agli apolidi devono essere garantiti i diritti umani leggi la

DICHIARAZIONE SUI DIRITTI UMANI DEGLI APOLIDI


Il cambiamento climatico è oggi una delle minacce globali più difficili e che colpisce i più vulnerabili.

Leggi la NOTA SULLA GIUSTIZIA CLIMATICA 

Alla vigilia del centenario del genocidio armeno l'assemblea chiede al CEC di impegnarsi a lavorare perché venga riconosciuto e si risarciscano le vittime:

NOTA SUL CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO

Il Cec rinnova e invita a farlo tutte le chiese membro e i partner ecumenici il suo impegno per la pace e la riunificazione della penisola coreana

DICHIARAZIONE SULLA PACE E LA RIUNIFICAZIONE DELLA PENISOLA COREANA

 

 

 

"Noi intendiamo restare uniti" avevano affermato i fondatori del Consiglio Ecumenico delle Chiese alla Prima assemblea ad Amsterdam, impegnandosi a lavorare insieme per l'unità visibile della Chiesa.

I delegati delle Chiese riuniti a Busan hanno fatto proprio tale impegno:

"Affermiamo l’unicità della nostra comunione e il convincimento di voler ricercare insieme l’unità visibile della Chiesa, grati per la nostra diversità e consapevoli del nostro bisogno di crescere nella comunione".

Leggi la Dichiarazione sull'Unità

Scarica i documenti originali approvati dall'Assemblea