Il 5 marzo 2016 una delegazione della Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) si è recata in Vaticano per un’udienza con papa Francesco.

La visita ricambiava quella che papa Francesco aveva compiuto il 22 giugno 2015 al tempio valdese di Torino.

 "E’ stato un incontro improntato alla fraternità e all’autenticità nello stile a cui papa Francesco ci ha abituati”, ha dichiarato il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, all'agenzia NEV.

 “E’ stato un incontro che ha incoraggiato tutti quanti a proseguire sulla strada della collaborazione e della comunione tra le nostre chiese, nonostante le diversità, e, a volte, anche le divergenze, che ci contraddistinguono - ha detto ancora Bernardini -. In particolare sono emerse due aree di collaborazione. La prima è la missione della chiesa in un mondo sempre più secolarizzato e lontano dall’Evangelo, una missione che si deve caratterizzare con linguaggi nuovi, senza intenti proselitistici ma nello spirito della libera testimonianza in Cristo. In secondo luogo, una collaborazione nel servizio al mondo e alla società, quella che noi chiamiamo diaconia e che papa Francesco "essere al servizio degli ultimi". Abbiamo anche parlato della grande tragedia dei profughi e dell’immigrazione  che interroga il nostro continente europeo e naturalmente anche le nostre chiese".

I corridoi umanitari promossi dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola valdese,  che hanno recentemente portato in Italia, legalmente e in sicurezza, già 97 persone considerate particolarmente vulnerabili, sono stati argomento della conversazione.

Si è toccato anche il problema del dialogo interreligioso e si è riconosciuta la necessità che sia svolto in dimensione ecumenica.

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Papa Francesco all'Agelus cita il progetto dei corridoi umanitari