16 Febbraio 2016

Due grandi crisi hanno segnato i mesi trascorsi da quando il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) ha chiamato Katalina Tahaafe-Williams a lavorare a Ginevra sui programmi relativi alla migrazione, agli indigeni e al ministero multiculturale. Quando ha iniziato questo lavoro nel mese di ottobre, la crisi dei rifugiati europei era un torrente in piena. Poi, nel mese di novembre, i terroristi hanno attaccato Parigi.

La teologa tongana-australiana subito si trovò a lavorare intensamente e velocemente per  organizzare una consultazione multilaterale sulla crisi dei rifugiati,  in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite, e un seminario del CEC sulla missione nei confronti dei migranti.

"Nel correre sono caduta a terra", dice Tahaafe-Williams. "Mi è capitato di essere in una posizione che è proprio nel mezzo. Nei quattro mesi da quando sono arrivata c’è stato sempre un ritmo incalzante. Ma io do il meglio di me stessa in situazioni del genere".

Tahaafe-Williams conferisce  una vasta esperienza nel ministero multiculturale e nella migrazione al suo ruolo di dirigente del programma per la Missione e l'Evangelizzazione. Prima di trasferirsi a Ginevra, ha lavorato come consulente per il Ministero multiculturale con la Uniting Church in Australia. In precedenza aveva lavorato nella Chiesa riformata unita nel Regno Unito come segretario di assemblea per la giustizia razziale, il Ministero multiculturale, e le relazioni interreligiose. Ha ottenuto un dottorato di ricerca in Missione multiculturale ed Ecclesiologia presso la Birmingham University nel Regno Unito, e ha insegnato in seminari teologici. La sua esperienza comprende la collaborazione con le popolazioni indigene in Nuova Zelanda e Australia.

"Il segretario generale desidera che il CEC risponda in modo adeguato alla crisi umanitaria che sta accadendo oggi sulla soglia del movimento ecumenico. Le Chiese membro in Europa stanno organizzado come possono i servizi per i bisogni dei rifugiati - a volte con risorse molto limitate ", ha detto Tahaafe-Williams in una intervista telefonica.

Con l'organizzazione della Conferenza ad alto livello CEC-Nazioni Unite sui rifugiati, tenutasi a Ginevra nel mese di gennaio, il CEC fa valere il suo ruolo storico di intermediario nella collaborazione tra governi, agenzie delle Nazioni Unite e chiese. Fin dai primi giorni del CEC, la questione del passaggio sicuro per i rifugiati è stato al centro del suo mandato. Ancor prima che l’organizzazione tenesse la sua Assemblea di fondazione, nel 1948, ecumenisti europei aiutavano rifugiati ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste a raggiungere la sicurezza in Svizzera.

L’impatto degli attacchi di Parigi sulle Chiese di migranti

Gli attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre hanno coinciso con l'ultimo giorno di un seminario sulla Missione Multiculturale e il Ministero progettato da Tahaafe-Williams, in collaborazione con la Chiesa Unita del Canada e la Chiesa Presbiteriana (USA).

"Le Chiese membro del CEC stanno lottando per accogliere e integrare i migranti contrastando la xenofobia, il razzismo e il separatismo”, osserva Tahaafe-Williams. "Gli attacchi di Parigi alimentano il fuoco del pregiudizio di persone che affermano che è 'tutta colpa degli immigrati’. Quindi, i rifugiati sono ora il principale oggetto di biasimo".

Tahaafe-Williams crede che il CEC abbia un ruolo da svolgere per analizzare il motivo per cui accadono conflitti che costringono la gente a lasciare il proprio paese d'origine e per rispondere alle esigenze di coloro che sono sfollati e di coloro che cercano di aiutarli. È arrivata proprio quando il CEC ha  ridimensionato il suo personale a causa di perdite di entrate legate ai tassi di cambio. Come avvocato dei diritti osserva ironicamente che proprio in un tempo di tanto bisogno il Consiglio è costretto a ridimensionarsi.

Un  retroterra biculturale ed ecumenico

Nata nella Chiesa Metodista di Tonga, Tahaafe-Williams è cresciuta nella Uniting Church in Australia. Entrambi i suoi genitori sono tongani. L’averli visti sperimentare direttamente l’odio razziale ha contribuito a configurare il suo servizio alla Chiesa.

"Le mie radici di Tonga e l’educazione australiana mi hanno reso persona educata ed esperta in una duplice cultura”, dice. Ella è "appassionata" di una liturgia e dì un culto che sono profondamente e spiritualmente radicati in un contesto e afferma di continuare a sentirsi e ad alimentarsi da una religiosità e da una liturgia multiculturale.

Tahaafe-Williams è profondamente impegnata nella "missione da situazioni marginali" e "stimolata” dalla possibilità di dare un contributo al lavoro del CEC in questo settore.

Nel suo lavoro in materia di migrazione e di chiese di migranti, Tahaafe-Williams si baserà sulla sua esperienza di come i nuovi arrivati creano comunità di fede nel paese ospitante.

"Le Chiese di migranti sono fondamentali per l'integrazione dei migranti nella società. Ma c'è il rischio di ghettizzazione e di vivere in isolamento come Chiese mono-culturali. La creazione di collegamenti con le principali chiese storiche nel loro nuovo paese può essere un trampolino di lancio verso l'integrazione ", afferma.

Tahaafe-Williams trarrà spunto da tutti questi fili di esperienza quando si incontrerà nelle prossime settimane con l'esecutivo della Commissione  Missione Mondiale ed Evangelizzazione per elaborare piani di azione per il prossimo anno, che promette di essere stimolante come i suoi primi quattro mesi.

Traduzione di un articolo di  Kristine Greenaway, ex direttrice delle comunicazioni del CEC.

Dichiarazione finale della Conferenza del 18-19 gennaio 2016 sulla crisi dei rifugiati e dei migranti in Europa

Interventi del CEC sulla crisi rifugiati e migranti pubblicati sul sito del SAE:

 Una conferenza sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione di fronte alla crisi dei rifugiati e dei migranti  20 gennaio 2016

Cristiani italiani creano passaggi sicuri del Mediterraneo per i rifugiati - 17 dicembre 2015

I rappresentanti delle agenzie ecumeniche visitano l’Ungheria nel pieno dell’emergenza rifugiati - 29 settembre 2015

 Le chiese europee unite per affrontare la crisi dei rifugiati - 14 settembre 2015

 L'urgenza di definire la condizione dei profughi climatici  .10 settembre 2015

Il CEC sollecita l’attenzione e il sostegno ai rifugiati in Europa - 3 settembre 2015

 Rifugiati. L'appello in vista della Giornata mondiale - 22 giugno 2015

Le chiese piangono le morti nel Mediterraneo e chiedono un’azione preventiva- 22 aprile  2015.

 Sfollamento forzato, rifugiati e sfollati all'interno del proprio paese Dichiarazione Comitato esecutivo del CEC - 21-26 novembre 2014.