Francesco in Mongolia – Incontro interreligioso

Il 3 settembre, nell’ambito del suo viaggio apostolico in Mongolia, papa Francesco partecipa a un incontro ecumenico e interreligioso a Ulaanbaatar insieme a rappresentanti di ebraismo, islam, shintoismo, buddhismo, induismo, sciamanesimo, brahmanesimo, mormonismo, avventismo del settimo giorno, evangelicalismo e ortodossia. Nel suo discorso (bit.ly/3ZRE7Xl, in italiano) il papa elogia la tradizione della Mongolia, segnata dalla coesistenza armoniosa dei fedeli di varie tradizioni religiose.

Roma – Visite ecumeniche

Baselios Marthoma Mathews III, catholicos della Chiesa ortodossa sira malankarese, l’11 settembre s’incontra con papa Francesco, che salutandolo fa riferimento allo «storico accordo cristologico» tra le due Chiese risalente alla Pentecoste del 1990. Il 29 settembre il papa riceve in udienza privata Theophilos III, patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, a Roma per il Concistoro in cui viene creato cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. E il 30 settembre sono ricevuti dal papa in udienza privata, ciascuno singolarmente, il patriarca ecumenico Bartolomeo I, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente Ignatius Aphrem II, invitati a partecipare alla veglia ecumenica in apertura del Sinodo (vedi sotto).

Luterani – Assemblea generale

La 13a Assemblea generale della Federazione luterana mondiale si tiene a Cracovia, in Polonia, dal 13 al 19 settembre.

Berlino – Incontro internazionale di Sant’Egidio

L’incontro internazionale per la pace, promosso annualmente dalla Comunità di Sant’Egidio per portare avanti lo «spirito di Assisi», si tiene quest’anno a Berlino dal 10 al 13 settembre. È organizzato insieme alle Chiese cattolica ed evangelica della città e ha come tema «L’audacia della pace». Durante i tre giorni, esponenti politici e religiosi affrontano insieme temi che vanno dal disarmo ai cambiamenti climatici e alle migrazioni, sullo sfondo della guerra d’aggressione russa all’Ucraina. Dopo una preghiera per la pace, condotta dalle diverse religioni in vari luoghi secondo le rispettive tradizioni, l’evento si conclude con un simbolico saluto di pace sotto la Porta di Brandeburgo e un messaggio di papa Francesco, in cui invita i partecipanti a osare passi coraggiosi verso la pace.

Russia – Voci di un incontro tra il papa e Cirillo

Il 20 settembre l’arciprete Nikolai Balashov, consigliere del patriarca di Mosca per le relazioni ecclesiastiche esterne, dichiara all’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti che «nella Chiesa ortodossa russa continua a esserci un’apertura di principio alla possibilità di un nuovo incontro tra il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Cirillo, e papa Francesco», dopo quello di Cuba nel 2016, aggiungendo che si attendono ora passi dal Vaticano. Mentre Francesco aveva espresso più volte negli ultimi mesi il suo interesse a incontrare Cirillo, la Chiesa ortodossa russa aveva sempre rifiutato. Un incontro previsto per l’estate 2022 a Gerusalemme era stato «sospeso a causa della guerra», come ha detto il papa in aprile, e non vi era stato neanche l’incontro del settembre 2022 nella capitale kazaka Astana, che Francesco aveva annunciato in un’intervista televisiva. Poi si era parlato di uno scalo di Francesco a Mosca durante il suo volo per la Mongolia alla fine di agosto, per parlare con Cirillo all’aeroporto. Anche il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, lo stesso giorno commenta gli sforzi di pace di papa Francesco, dichiarando in una conferenza stampa che Mosca e il Vaticano hanno «contatti» e che «è in corso un vero lavoro». Tuttavia afferma che in Russia non si parla di una visita al Cremlino dell’inviato speciale del papa, il card. Matteo Zuppi, contraddicendo le dichiarazioni del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che solo pochi giorni prima aveva dichiarato che «l’inviato vaticano» sarebbe tornato e che Mosca era pronta a incontrarlo. Il card. Zuppi era stato in visita a Mosca in giugno.

Sinodo sulla sinodalità – Delegati fraterni e veglia ecumenica

Il 21 settembre la Sala stampa vaticana rende noto l’elenco dei partecipanti alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-29 ottobre 2023). Tra essi sono presenti 12 «delegati fraterni», cioè – come spiega il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani – «rappresentanti delle quattro grande tradizioni cristiane: 3 della Chiesa ortodossa, 3 delle Chiese ortodosse orientali, 3 delle Comunioni protestanti storiche e 3 dai pentecostali-evangelici. Secondo la tradizione del Sinodo, i delegati fraterni non sono solo osservatori, ma sono invitati a partecipare alle discussioni, in particolare nei “circoli minori”». Rappresentanti delle altre confessioni cristiane hanno anche partecipato, insieme alla comunità monastica di Taizé, alla preparazione della veglia ecumenica intitolata «Together» (Insieme), che la sera del 30 settembre ha aperto il Sinodo, con la partecipazione di un migliaio di persone e l’omelia del papa incentrata sul tema del silenzio.

Bulgaria – Espulsi rappresentanti della Chiesa ortodossa russa

Il Governo bulgaro il 21 settembre espelle il rappresentante della Chiesa ortodossa russa a Sofia e due sacerdoti bielorussi, accusandoli di servire gli interessi geopolitici di Mosca. I tre sono accusati di aver attuato «la strategia ibrida della Russia volta a influenzare i processi socio-politici in Bulgaria a favore degli interessi del Cremlino», secondo una dichiarazione del servizio di sicurezza nazionale bulgaro. L’ambasciata russa esprime sdegno e sorpresa per la decisione senza precedenti. Membro dell’Unione Europea e dell’Alleanza atlantica, paese slavo e ortodosso, la Bulgaria è storicamente e culturalmente vicina alla Russia. Tuttavia le relazioni tra i due paesi sono tese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Daniela Sala