CEC – Nuovo Comitato centrale

Il 6 settembre l’Assemblea generale del CEC riunita a Karlsruhe elegge i 150 membri del nuovo Comitato centrale. Tra essi c’è l’italiano Michel Charbonnier, pastore della Chiesa evangelica valdese. Il Comitato centrale del CEC resta in carica fino all’assemblea successiva, e cura l’attuazione delle politiche adottate dall’Assemblea, della revisione e della supervisione dei programmi del CEC e della gestione del bilancio. L’8 settembre poi il Comitato centrale elegge tra i suoi membri il Comitato esecutivo, e come suo moderatore è scelto il vescovo tedesco Heinrich Bedford-Strohm, dal 2014 al 2021 presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania.

KEK – 16a Assemblea nel 2023

Il 7 settembre la Conferenza delle Chiese europee (KEK, che rappresenta 114 Chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vecchio-cattoliche d’Europa) annuncia che terrà la sua 16a Assemblea generale dal 14 al 20 giugno 2023 a Tallinn, in Estonia, esplorando il tema «Sotto la benedizione di Dio. Dare forma al futuro». L’Assemblea sarà ospitata dalle Chiese membri della KEK in Estonia, la Chiesa evangelica luterana estone e la Chiesa ortodossa di Estonia.

Ucraina – Chiese ortodosse

La guerra intentata dalla Russia contro l’Ucraina, con l’occupazione di alcuni territori e l’illegittima annessione di altri, continua a fomentare il conflitto intra-ortodosso, che va ben oltre l’Ucraina. L’8 settembre il metropolita Epifanio (Dumenko), leader della Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU), scrive al metropolita Sawa di Varsavia e di tutta la Polonia denunciando il fatto che il clero dell’OCU, cui è affidata la cura pastorale dei 3 milioni di rifugiati ucraini in Polonia, molto spesso si deve rivolgere alla Chiesa cattolica per i luoghi di culto. Infatti la Chiesa ortodossa polacca, non avendo riconosciuto la canonicità dell’OCU e la validità dell’ordinazione dei suoi vescovi, non ne accoglie neanche il clero. Ma anche l’altra Chiesa ortodossa ucraina (UOC), quella che fino a prima della guerra era un pezzo del Patriarcato di Mosca e poi si è resa indipendente, si trova in condizioni difficilissime, accusata di essere un agente del paese occupante. Il 30 settembre essa pubblica sul suo sito web un annuncio (bit.ly/3SZiuA4) che dichiara la sua posizione rispetto all’annessione dei territori sud-orientali. Esso afferma: «La Chiesa è con il popolo ucraino nella sua lotta contro l’aggressione russa. La Chiesa ortodossa ucraina ha più volte sottolineato con chiarezza il suo completo e incondizionato sostegno alla sovranità e all’integrità dello stato ucraino. Le azioni di alcuni membri del clero che non sono conformi all’atteggiamento ufficiale della Chiesa sono la rivelazione di una loro scelta politica personale, di cui sono pienamente responsabili in quanto cittadini dell’Ucraina. La Chiesa invita il suo gregge ad aiutare la Madrepatria a mantenere la pace su tutto il suo territorio con la preghiera e le buone azioni e condanna decisamente l’aggressione dell’esercito russo contro il popolo ucraino».

Lettonia – Chiesa ortodossa

Le ripercussioni della guerra della Russia contro l’Ucraina si estendono anche ai paesi circostanti. L’8 settembre il Parlamento della Lettonia adotta degli emendamenti all’attuale «Legge della Chiesa ortodossa lettone» (dopo aver firmato un accordo con la Santa Sede nel 2000, lo stato baltico ha stipulato accordi con tutte le organizzazioni religiose presenti al proprio interno). Laddove prima si leggeva che «la Chiesa realizza pienamente il diritto all’autogoverno e all’autodeterminazione stabilito nei suoi statuti», oggi l’art. 3 afferma che «la Chiesa è guidata dal capo della Chiesa, che è indipendente da qualsiasi autorità ecclesiastica al di fuori della Lettonia». Infatti la Chiesa ortodossa lettone, come la sua omologa ucraina, fa parte del Patriarcato di Mosca. Tuttavia la Chiesa ortodossa lettone non ha avanzato una richiesta di indipendenza (autocefalia) dal Patriarcato di Mosca, il quale per parte sua ha fortemente criticato la nuova legge lettone.

Chiesa valdese – 8 per mille

Viene pubblicato il 15 settembre sul sito www.ottopermillevaldese.org l’elenco completo dei progetti finanziati quest’anno con i fondi dell’8 per mille destinati dai contribuenti italiani alla Chiesa evangelica valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi. Si tratta di 1.557 progetti – 1.107 in Italia e 450 all’estero –, ai quali è stato destinato un patrimonio complessivo di circa 45 milioni, acquisito in virtù di oltre 570.000 firme (il 3,3% del totale delle scelte espresse dai contribuenti).

Card. Sako – Per l’unità tra caldei e assiri

Il patriarca cattolico caldeo Louis Sako ha ribadito ancora una volta il suo desiderio che la Chiesa caldea e la Chiesa assira orientale riprendano la piena comunione ecclesiale. «Ho studiato approfonditamente il nostro patrimonio ecclesiastico orientale e gli scritti dei padri della Chiesa e non vedo nulla che s’opponga all’unione tra la Chiesa caldea e della Chiesa assira d’Oriente sotto il nome di Chiesa d’Oriente», dichiara il patriarca in un dettagliato articolo (bit.ly/3D3XaUF, in inglese) pubblicato il 20 settembre sul sito web del patriarcato, dal titolo «Unità e pluralità della Chiesa». L’unità essenziale tra la Chiesa cattolica e le antiche Chiese orientali di origine apostolica secondo il patriarca è dimostrata anche dalle dichiarazioni cristologiche comuni sottoscritte da queste Chiese negli ultimi decenni del loro cammino ecumenico. Il patriarca Sako aggiunge che l’urgenza di riflettere su un possibile «progetto di unità» nell’ambito di un dialogo coraggioso nasce dallo stato «in cui si trovano tante comunità cristiane del Medio Oriente, segnate da processi di emigrazione che hanno costretto il nostro popolo a disperdersi nella “diaspora” odierna». Dal 2001 esiste un accordo tra la Chiesa assira e la Chiesa caldea in cui la recezione dell’eucaristia per i fedeli di una Chiesa nell’altra è descritta come possibile se la situazione pastorale lo richiede.

Daniela Sala