Bartolomeo I – Visita negli USA

Rientra il 4 novembre da una lunga visita negli Stati Uniti il patriarca ecumenico Bartolomeo I; visita iniziata il 23 ottobre e terminata con un giorno di ritardo rispetto ai programmi, a causa di un problema cardiaco che lo costringe a un ricovero e a un intervento chirurgico. Nel corso degli incontri statunitensi il capo onorario dell’ortodossia mondiale riceve un sostegno politico, religioso e finanziario che lo rafforza all’interno delle divisioni inter-ortodosse, che lo vedono accusato dalla Chiesa ortodossa russa di voler imporre un potere «papista» che va oltre il suo primato d’onore. La visita è coronata dall’inaugurazione della chiesa ortodossa di San Nicola a Ground Zero a New York, ricostruita proprio accanto al Memoriale dell’11 settembre. Bartolomeo incontra il presidente Biden, il segretario di stato Blinken, la presidente della Camera Pelosi, il card. Wilton Gregory. Visita la diaspora ortodossa greca a Pittsburg e Chicago, esprimendo «piena fiducia» nell’arcivescovo Elpidoforos (Lambriniadis), da lui nominato nel 2019. Invita i fedeli negli Stati Uniti a dimostrare solidarietà alla loro Chiesa madre di Istanbul attraverso viaggi a Costantinopoli. Un altro punto culminante è l’istituzione di una «Fondazione del patriarca ecumenico Bartolomeo» per fornire sostegno finanziario alle spese del Patriarcato di Costantinopoli, a Istanbul e in tutto il mondo. Per molto tempo la principale fonte di reddito del Patriarcato sono state le donazioni della Grecia, finché la crisi finanziaria greca e le misure d’austerità non hanno ridimensionato drasticamente questo sostegno, provocando difficoltà a pagare il clero e i dipendenti per mesi. In futuro dovrebbe sovvenire la neonata Fondazione, con un patrimonio iniziale di 18 milioni di dollari.

Gruppo misto di lavoro CEC – Chiesa cattolica

Il 4 e 5 novembre si riunisce il Comitato esecutivo del Gruppo misto di lavoro tra il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e la Chiesa cattolica a Bossey, in Svizzera. Mentre il Gruppo misto si avvicina alla fine del suo decimo mandato, il Comitato esecutivo rivede il rapporto finale, intitolato Camminare, pregare e lavorare insieme, e due documenti di studio con raccomandazioni alle Chiese: La pace è un tesoro per tutti. Una riflessione ecumenica sulla costruzione della pace in situazioni di conflitto e violenza e Migranti e rifugiati. Sfide e opportunità ecumeniche.

Chiesa evangelica tedesca – Nuova presidente

La teologa e pastora Annette Kurschus, 58 anni, è la nuova presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD), eletta dal nuovo Consiglio e dalla Conferenza delle Chiese evangeliche tedesche il 10 novembre a Brema. Vicepresidente del Consiglio è stata eletta la vescova Kirsten Fehrs (60 anni) di Amburgo. Insieme ad Anna-Nicole Heinrich (25 anni), che era stata eletta presidente del Sinodo (il Parlamento della Chiesa) in maggio, per la prima volta sono tre donne le più alte rappresentanti dei protestanti in Germania (en passant, dal 19 novembre anche il Comitato centrale dei cattolici tedeschi ha una donna come presidente, Irme Stetter-Karp). Kurschus succede al vescovo Heinrich Bedford-Strohm ed è la seconda donna dopo Margot Käßmann a ricoprire tale carica. In una prima reazione alla sua elezione, ha annunciato che farà di tutto per venire a capo delle violenze sessuali nella Chiesa.

Chiesa d’Inghilterra – Sinodo generale

Per la prima volta il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra, che si tiene dal 16 al 18 novembre nella Church House adiacente all’abbazia di Westminster, non è aperto dalla regina Elisabetta, ma dal figlio Edward che ne legge un messaggio sulla «necessità del cambiamento». Il Sinodo affronta una questione che sta causando un acceso dibattito nella Chiesa anglicana inglese, cioè la profonda ristrutturazione pastorale che porterà a ridisegnare l’evangelizzazione, affiancando alle tradizionali parrocchie (molte delle quali verranno chiuse) delle nuove cellule di missione, affidate a laici sotto la supervisione dei parroci. Il progetto è dovuto sia al forte calo nella partecipazione, sia a un grave problema di sostenibilità economica dell’attuale sistema. Il Sinodo approva un meccanismo per cui le diocesi più ricche possano aiutare quelle più povere, ma il dibattito va avanti. Uno dei portabandiera della nuova modalità di evangelizzazione è il neo-arcivescovo di York, Stephen Cottrell, mentre l’arcivescovo di Canterbury sta cercando di mediare tra i favorevoli e i contrari.

Terra Santa – Linee guida ecumeniche

Il 28 novembre entrano in vigore le Linee guida ecumeniche pastorali, approvate dall’Assemblea degli ordinari cattolici in Terra santa, che comprende tutti i vescovi cattolici di rito latino e orientale a Gerusalemme, Israele, Palestina, Giordania e Cipro. Il documento ha lo scopo d’«illuminare, motivare e guidare le relazioni ecumeniche della Chiesa cattolica» in Terra santa, con particolare riferimento alla condivisione della vita sacramentale (eucaristica in primis). Vengono presentati a tal fine l’insegnamento e le norme della Chiesa cattolica, soprattutto il Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo del 1993, cercando di adattarli al contesto ecclesiale locale (bit.ly/3GHh3jb, in inglese).

Francesco – Lettera a Bartolomeo I

Papa Francesco auspica una «crescente cooperazione» tra cattolici e ortodossi». Lo scrive in una lettera al patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, inviata il 30 novembre in occasione della festa di Sant’Andrea. Secondo la tradizione l’apostolo Andrea fondò la sede episcopale di Bisanzio, che dal 330 d.C. in poi si chiamò Costantinopoli e oggi Istanbul. Il papa riafferma l’amicizia tra le due Chiese e la responsabilità di cooperare in aree «dove è non solo possibile ma anche necessario». Ci sono ancora questioni aperte nel dialogo teologico tra le due Chiese, afferma, ma l’obiettivo rimane «la piena unità». Ogni anno in occasione della festa una delegazione vaticana si reca in visita a Istanbul, mentre per la festa di Pietro e Paolo una delegazione del Patriarcato Ecumenico viene in visita a Roma.

Daniela Sala