Dicastero per l’ecumenismo – Assemblea plenaria

Dal 3 al 6 maggio 2022 si svolge in Vaticano l’Assemblea plenaria del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani sul tema «Verso una celebrazione ecumenica del 1700° anniversario di Nicea I (325-2025)». Dopo la prolusione del card. Kurt Koch sul tema della plenaria (bit.ly/3tAXo02, in italiano), è stata presentata una versione aggiornata di un documento di studio intitolato Il vescovo di Roma: primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint, al quale teologi di diverse confessioni cristiane sono stati invitati a offrire un commento. I partecipanti si sono poi confrontati sullo status quaestionis di una data comune per la Pasqua, su come l’anniversario del concilio di Nicea possa aiutare a costruire la comunione tra le Chiese attorno alla comune professione di fede, e su come celebrarlo, ipotizzando anche un evento sinodale nel 2025.

Dialogo cattolico-metodista

Il 4 maggio il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani pubblica l’11° rapporto elaborato dalla Commissione internazionale metodista-cattolica romana a partire dal 2018 nonostante i problemi causati dalla pandemia. È intitolato Dio in Cristo che riconcilia: in cammino verso la piena comunione nella fede, nei sacramenti e nella missione (bit.ly/39iieKN, in inglese), e viene accompagnato da un commento di p. Paolo Cocco ofmcap (bit.ly/39nRDvO, in inglese). Il documento è stato consegnato al Dicastero per la dottrina della fede, mentre il Consiglio metodista mondiale lo riceverà e approverà nella riunione di Göteborg (Svezia) nel 2024.

Chiesa ortodossa macedone – Arcivescovado di Ohrid

Il 9 maggio il Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico accoglie nella comunione eucaristica la Chiesa ortodossa macedone – Arcivescovado di Ohrid, che nel 1967 si era autodichiarata autocefala (indipendente) dalla Chiesa ortodossa serba, e da allora era considerata scismatica da tutte le Chiese ortodosse. Costantinopoli «cede alla santissima Chiesa di Serbia la regolazione dei problemi amministrativi con la Chiesa nella Macedonia del Nord, nel rispetto del sacro ordinamento canonico e della tradizione ecclesiale». Il 9 maggio il Santo Sinodo del Patriarcato serbo decide di accogliere «nella comunione eucaristica la gerarchia, il clero e il laicato sotto l’arcivescovo Stefan… sanando in tal modo la ferita dello scisma». Questa decisione, dopo 55 anni, è dovuta in gran parte all’atteggiamento dialogante del nuovo patriarca serbo, Porfirio. Tuttavia non è chiaro come evolverà lo statuto dell’Arcivescovado di Ohrid rispetto all’autocefalia, perché – come noto – il riconoscimento dell’indipendenza ecclesiastica tra le Chiese ortodosse è un tema estremamente controverso, che dopo il caso dell’Ucraina ha portato a una spaccatura tra le Chiese che riconoscono al Patriarcato Ecumenico l’autorità per dichiararla, e quelle – Patriarcato di Mosca in primis – che ritengono vi si debba arrivare attraverso un consenso tra tutte le Chiese ortodosse.

CEC – Pre-assemblea ortodossa

Alla Pre-assemblea ortodossa, tenutasi a Cipro dal 9 al 16 maggio per mettere a punto una comune posizione ortodossa in vista dell’11a Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) che si terrà a Karlsruhe in settembre, partecipano delegazioni di quasi tutte le Chiese ortodosse (assenti Bulgaria e Georgia). La nutrita delegazione russa è guidata dal metropolita Hilarion di Volokolamsk, «numero due» del Patriarcato di Mosca. Il rapporto finale dell’incontro, non pubblicato ma trapelato, afferma al n. 24: «Durante le nostre deliberazioni è stata espressa grave preoccupazione sul conflitto armato in Ucraina, che è già costato moltissime vite umane. I partecipanti all’incontro sono stati unanimi nel condannare le guerre e nel chiedere alle parti coinvolte nei conflitti di fare tutto il possibile per ristabilire urgentemente la pace e garantire la sicurezza in Ucraina, Russia, Europa e in tutto il mondo». Poche settimane dopo, il 7 giugno, viene annunciata la rimozione di Hilarion dal ruolo di presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.

Dialogo cattolico-ortodosso – Commissione mista

Nella riunione del Comitato di coordinamento della Commissione internazionale mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa, che si tiene a Rethymno (Creta) dal 16 al 20 maggio, viene completato il lavoro di revisione della bozza di testo intitolata Primato e sinodalità nel secondo millennio e oggi. Il testo dovrebbe essere presentato alla prossima Assemblea plenaria della Commissione nel 2023. L’ultima assemblea plenaria della Commissione si era tenuta nel 2016 a Chieti, in Italia, con l’approvazione del 6° documento di consenso su Sinodalità e primato nel primo millennio.

Chiesa ortodossa ucraina – Dichiarazione di indipendenza da Mosca

Il 27 maggio si riunisce il Consiglio della Chiesa ortodossa ucraina – Patriarcato di Mosca (UOC-MP) e, «considerati i problemi per la vita della Chiesa causati dall’aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina», modifica il proprio statuto affermando la propria «piena autonomia e indipendenza» sulla base di documenti canonici risalenti al 1990, dissociandosi in sostanza dal Patriarcato di Mosca a causa del suo appoggio all’invasione russa dell’Ucraina. L’UOC-MP non usa il termine «autocefalia», forse per evitare di essere considerata una Chiesa «scismatica» come quella macedone (vedi sopra), tuttavia la sostanza è la medesima. Deplorando la «mancanza di unità nell’ortodossia ucraina», dichiara la propria disponibilità al dialogo con la Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU, l’altra Chiesa ortodossa del paese, alla quale il patriarca di Costantinopoli ha concesso l’autocefalia nel 2019), a condizione che cessi l’appropriazione di parrocchie della UOC-MP, e che sia risolto il problema della canonicità delle ordinazioni dei vescovi dell’OCU. Inoltre – sostanzialmente – si suggerisce un’unificazione sotto lo statuto dell’UOC-MP.

Daniela Sala