CEC e KEK – Nagorno Karabakh

Il 4 agosto in una lettera congiunta all’Unione Europea il CEC e la Conferenza delle Chiese europee (KEK) sollecitano la rimozione del blocco del Nagorno Karabakh attraverso la riapertura del corridoio di Lachin. «La crisi umanitaria nell’enclave bloccata del Nagorno Karabakh si sta aggravando fino a raggiungere livelli tragici con prolungate privazioni e sofferenze dei civili», si legge nella lettera. Entrambe le organizzazioni ribadiscono le precedenti dichiarazioni sulla necessità di un’azione urgente e immediata da parte della comunità internazionale. «Il corridoio di Lachin è l’unica strada che collega la regione all’Armenia ed è bloccato da più di 7 mesi, con gravi ripercussioni sulla vita e sulle condizioni di vita di 120.000 persone, compresi i bambini», si legge nella lettera. «Ribadiamo la nostra ferma convinzione che una pace duratura possa essere costruita solo con l’impegno genuino di tutte le parti interessate ai negoziati, che prendano sul serio il pieno rispetto di tutti i diritti umani e la libertà fondamentale di tutte le persone, sulla base della fiducia e del rispetto reciproci».

Stati Uniti – Parlamento delle religioni

Oltre 6.500 delegati provenienti da 95 paesi e da tutte le principali religioni si riuniscono dal 14 al 18 agosto a Chicago per l’Assemblea plenaria del Parlamento delle religioni, sul tema del ruolo della coscienza nella difesa della libertà e dei diritti umani. Il primo Parlamento delle religioni del mondo si riunì nel 1893 sulla scia dell’esposizione universale di Chicago. 100 anni dopo migliaia di rappresentanti di diverse religioni si riunirono nuovamente nella città statunitense nel 1993 e adottarono una dichiarazione sull’etica mondiale redatta dal teologo Hans Küng (1928-2021). Da allora il Parlamento ha sede a Chicago ed è considerato la più grande organizzazione interreligiosa del mondo.

Sinodo valdo-metodista

Dal 20 al 25 agosto si riunisce a Torre Pellice (TO) il Sinodo dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi, che riunisce 180 delegati e delegate da tutta Italia e rappresenta il massimo organo decisionale e democratico per queste Chiese storiche. Fra i temi portanti l’impegno della Chiesa nella società, la fede, l’etica, il ruolo delle donne nei ministeri e nella vita politica, religiosa, sociale, culturale. In prospettiva c’è un appuntamento importante su cui il Sinodo imposta le linee di lavoro: nel 2024 si celebrano gli 850 anni della nascita, a Lione, del movimento di Pietro Valdo. Papa Francesco invia un messaggio di augurio, in cui ricorda i progressi compiuti sul cammino della ricerca dell’unità dei cristiani ed esprime il desiderio di unirsi spiritualmente ai lavori sinodali, «affinché si possa crescere nella conoscenza reciproca per testimoniare assieme il Vangelo di Gesù». Vengono anche approvati i progetti di destinazione dei fondi dell’8 per mille, in totale 1.266, di cui 397 all’estero e 869 in Italia. La quota del reddito IRPEF destinato all’Unione delle Chiese metodiste e valdesi è di 40 milioni di euro circa per l’anno fiscale 2020. Viene approvato anche un ordine del giorno sostanzialmente favorevole sul tema della gestazione per altri, in seguito al quale il 4 settembre viene pubblicato il documento La gestazione per altri. Una prospettiva etico-teologica (www.chiesavaldese.org/documents/GPA.pdf).

Danimarca – Rogo del Corano

Il governo danese vuole intervenire contro il crescente numero di roghi pubblici del Corano nel paese scandinavo. Il 15 agosto il ministro della Giustizia Peter Hummelgaard annuncia una legge per proibire la «manipolazione impropria di oggetti con un significato religioso significativo», che sarà collegata a un regolamento esistente che vieta di bruciare bandiere straniere. Anche gli altri scritti religiosi, come la Bibbia e la Torah, riceveranno una protezione speciale. Il ministro non ritiene che ciò influisca sul diritto alla libertà d’espressione. Nelle ultime settimane aveva fatto notizia una serie di roghi pubblici del Corano da parte di attivisti islamofobi in Danimarca e nella vicina Svezia, che avevano provocato proteste e minacce, alcune violente, in diversi paesi musulmani.

Patriarcato Ecumenico – Tempo del creato e guerra in Ucraina

Il patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, capo onorario dell’Ortodossia mondiale, chiede con urgenza la fine immediata della guerra in Ucraina. Nella sua lettera pastorale all’inizio del Tempo del creato (un periodo liturgico osservato in tutto il mondo per riflettere, pregare e agire per la salvaguardia del creato) e dell’anno ecclesiastico ortodosso (1° settembre), pubblicata il 29 agosto, collega l’invasione della Russia in Ucraina alle «terribili catastrofi ambientali» che si sono prodotte. «Questa guerra deve cessare immediatamente e deve iniziare un dialogo sincero», scrive il patriarca. Ogni atto di guerra, afferma, è anche una «guerra contro la creazione» e una minaccia per l’ambiente naturale.

Chiesa ortodossa d’Albania – Influenza russa

Il 30 agosto l’ufficio stampa della Chiesa ortodossa d’Albania, una delle 15 Chiese ortodosse autocefale (indipendenti) reagisce con un veemente comunicato alle accuse formulate in un articolo in inglese pubblicato da un iconografo residente negli Stati Uniti, Elias Damianakis, secondo cui la Chiesa ortodossa d’Albania sarebbe profondamente influenzata dalla Russia: «Tirana ha vissuto una rinascita in seguito al ripristino della libertà religiosa, in coincidenza con il ristabilimento della Chiesa da parte del patriarca ecumenico Bartolomeo e la nomina dello straordinario arcivescovo Anastasio, noto per il suo zelo missionario. Mentre gli sforzi degli oligarchi internazionali con i loro interessi acquisiti hanno contribuito alla ricostruzione o al restauro di oltre 250 chiese, l’attenzione della Chiesa sembra propendere più verso questi sforzi piuttosto che aderire strettamente ai principi canonici ortodossi». La Chiesa albanese respinge le accuse e afferma: «Durante la sua ricostruzione dalle rovine, sono state costruite oltre 160 chiese (grandi e piccole), 68 chiese e monasteri, designati come monumenti culturali, sono stati rinnovati e restaurati e oltre 170 chiese preesistenti sono state restaurate. Nessuno di questi edifici è collegato a “oligarchi internazionali” di origine russa».

Daniela Sala