Piero Stefani è stato presidente nazionale dall'ottobre 2016 a fine 2021.

Care socie e cari soci,
questa mia ultima lettera da presidente è già “in uscita”, vale a dire vi parlo come semplice socio. Lo faccio per avanzare una proposta che, secondo il mio modo di vedere, dovrebbe essere sottoposta all'assemblea della prossima primavera.

Come tutti sapete, la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani termina il 25 gennaio; secondo il rito cattolico quel giorno è dedicato alla festa della Conversione di San Paolo. Cosa significa in questo caso «conversione»? La precomprensione comune è che Paolo cessi di essere ebreo per diventare cristiano. Un'idea ormai inaccettabile per chiunque legga senza pregiudizi i testi. Paolo si è sempre considerato ebreo. A dirlo apertamente è lui stesso (cfr. Filippesi 3,5-6). Nel recente Colloquio ebraico-cristiano di Camaldoli sono state presentate, in anteprima, alcune schede (destinate in primis, ma non esclusivamente, agli insegnanti di religione cattolica), elaborate congiuntamente dalla CEI e dall'Unione delle Comunità ebraiche italiane, una di esse è dedicata a Paolo ebreo.

Per il SAE, lo sappiamo, l'ecumenismo parte dal dialogo ebraico-cristiano. Inoltre è caratteristica condivisa da ogni forma di ecumenismo non esigere il passaggio da una confessione a un'altra. Terminare la SPUC sottolineando, sia pure indirettamente, la dimensione della conversione è quindi doppiamente improprio. Colto in questa luce, il mutamento del titolo della festa non riguarderebbe solo i cattolici.

«Conversione» potrebbe anche significare tornare sulla retta via dopo un lungo sviamento («conversione dei peccatori»); tuttavia, per sua stessa testimonianza, Paolo, cambiò vita non a motivo di un pentimento personale bensì in ragione di una chiamata di stile profetico rivoltagli direttamente da Dio quando gli rivelò «il Figlio suo» (Galati 1, 11-15).

La mia proposta, rivolta alla prossima presidente, al prossimo CE, alle socie e ai soci e al gruppo teologico SAE è di elaborare un testo, da approvare in assemblea, che chieda alla Congregazione per il culto divino di mutare ufficialmente la formulazione «Conversione di San Paolo» in «Vocazione di San Paolo». L'appello, prima di essere inviato alla Congregazione, dovrebbe essere aperto alla sottoscrizione di altre associazioni e persone che ne condividano l'intento. La probabilità che la proposta sia accolta è assai scarsa, i segni però vanno posti per tempo.

Un pensiero conclusivo rivolto al primo presepe. Cosa avvenne a Greccio? Fu, semplicemente, celebrata una messa in una stalla. Il diacono Francesco proclamò il Vangelo, il presbitero celebrò l'eucarestia (Tommaso da Celano, Vita prima, 85-86; FF, 467-470). Il mio augurio in questo Natale è che la comune “stalla” di tutti i credenti in Gesù Cristo nostro Signore sia presto quella di una generale e condivisa ospitalità eucaristica e che, ovunque, il Vangelo sia proclamato e commentato in virtù del comune sacerdozio battesimale.

Piero

Care socie e cari soci,
come sapete in questo periodo ancora complesso, si è aperto per la nostra associazione il tempo delle candidature alle cariche sociali, presidente e membri del CE; la data di scadenza è il 31 luglio. Rispetto alla presentazione delle candidature, nell'articolo del regolamento approvato nell'assemblea del 15 maggio, sono stati indicati tre criteri principali: in primo luogo l'interconfessionalità, in secondo luogo l'appartenenza di genere e, terzo, la distribuzione territoriale. Lo stato di salute dell'associazione troverà riscontro sia nel numero delle candidature proposte sia nella loro varietà. In questo caso il vaccino ce lo dobbiamo somministrare da soli.
L'ultimo quinquennio è stato caratterizzato da molti avvenimenti, alcuni prevedibili altri non immaginabili. Essi hanno mutato vari aspetti della vita del SAE. In una stagione in cui, in ambito generale, la parola più frequente è “ripartenza” anche a noi è chiesto di ripartire; ciò avverrà pure con la nomina, attraverso procedure parzialmente rinnovate, di una nuova dirigenza associativa.
Dopo circa sei decenni sarebbe un segno ecumenico molto significativo che la presidenza dell'associazione fosse, per la prima volta, assunta da un/a protestante (purtroppo, allo stato attuale, è irrealistico estendere l'ipotesi anche agli ortodossi). Perché ciò avvenga, vi è una precondizione indispensabile: la presenza di candidature. Ciò ovviamente vale anche per le altre cariche sociali. Nessuno/a, qualunque sia la sua appartenenza confessionale, di genere o di territorio, è obbligato/a a candidarsi, la presenza di candidature indica perciò una libera assunzione di responsabilità. Mi auguro che avvengano al riguardo costruttivi scambi di idee nei e tra i gruppi locali. Ritengo che tutti concordino sul fatto che sarebbe buona cosa che, tanto per la presidenza quanto per il CE, si possa contare su candidature numerose e varie, capaci di trascrivere sul piano pratico i tre parametri prima indicati.
Non è il momento per me di stilare una valutazione pubblica del mio mandato di presidente. Ognuno di voi se ne è fatto un'idea. Cinque anni fa dichiarai la mia disponibilità a candidarmi in una situazione di forte incertezza e preoccupazione. Come tutti ricorderete, trascorsero solo poche settimane dalla mia elezione al congedo dalla vita terrena della nostra cara Marianita. Pur in una situazione profondamente diversa, il mio
atteggiamento non è mutato rispetto a quello di allora. Oggi, quando per regolamento è dato eleggere solo coloro che si candidano, la mancanza di candidature costituirebbe una impasse istituzionale insolubile. In tal caso, nella mia qualità di presidente uscente, mi sentirei in dovere, per il bene dell'associazione, di avanzare di nuovo la mia candidatura. Se invece, come mi auguro, ci fossero candidature conformi ai parametri che ci siamo dati, lascerei con serenità e fiducia la mano ad altri/e, capaci, più di me, di instillare nel SAE uno spirito di novità (ancor più che di ripartenza). Nel caso fosse desiderata, assicurerei, comunque, la mia collaborazione alla futura dirigenza.

Un fraterno saluto
Piero
30 maggio 2021