20 agosto 2016

L’unità della Chiesa è sempre più minacciata dalle diverse posizioni sulle questioni morali. Per rispondere a questo problema la Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese continua a studiare il modo in cui le Chiese giungono alle decisioni etiche che prendono.

Fra il 2007 e il 2013, la commisione ha fatto un primo studio pubblicato col titolo «Moral Discernment in the Churches: A Study Document» (Discernimento morale nelle Chiese: documento di studio).

Nel 2015, per continuare il lavoro intrapreso con questo documento, la commissione ha formato un gruppo di studio che si interessa al discernimento morale nelle chiese e all’autorità. Si è riunito ad Erfurt (Germania) dal 24 al 28 luglio. I dibattiti erano animati da Vladimir Shmaliy, della Chiesa ortodossa russa e da Myriam Wijlens, della Chiesa cattolica romana. Dagmar Heller, ministra ordinata di una Chiesa unita in Germania, membro del personale del CEC, è responsabile dello studio alla Segreteria di Fede e Costituzione a Ginevra.

Le Chiese faticano a parlare con una sola voce sulle questioni morali ed etiche, ha fatto notare Wijlens. “Inoltre certe Chiese sono messe di fromte a risposte talmente diverse su soggetti etici che è l’unità stessa di queste Chiese che è minacciata. Prima ancora che la Commissione Fede e Costituzione possa aiutare le Chiese a capire le difficoltà attuali, abbiamo pensato che fosse necessario analizzare come ciascuna Chiesa giunge a una decisione etica, e vedere quali lezioni possano essere tratte da problemi simili sopraggiunti nel passato.

Per facilitare questo apprendimento, autori appartenenti a diverse tradizioni confessionali sono stati invitati a presentare un’analisi del processo di presa di decisione e le persone che partecipano a questo processo dentro le Chiese. I partecipanti sono stati sorpresi di constatare che Chiese dalla struttura molto diversa potevano giungere a decisioni ufficiali simili su questioni morali.

Inoltre il gruppo di studio ha analizzato diversi esempi di casi in cui le Chiese nel passato hanno cambiato punti di vista su una questione morale precisa. Il gruppo di studio si è posto le seguenti domande: quale è stata la causa di questo cambiamento e come la Chiesa è giunta a un punto di vista diverso? Che cosa è successo nel momento del processo di cambiamento? I partecipanti hanno studiato in particolare gli esempi dell’ apartheid in Africa del Sud, della schiavitù negli Stati Uniti, della libertà religiosa e dei diritti umani.

Il gruppo di studio presenterà i risultati e le raccomandazioni per studi futuri alla prossima riunione della Commissione Fede e Costituzione che avrà luogo in giugno 2017 in Africa del Sud.

Il CEC o la Commissione Fede e Costituzione non possono indicare a una Chiesa la “buona” posizione da adottare su una questione morale o teologica, ha spiegato Heller. “Per ora, ciò che vogliamo fare è un obiettivo molto modesto, è aiutare le chiese a comprendersi meglio e dunque a rispettare le posizioni delle altre. E’ il solo passo che può finalmente condurre le Chiese verso la tappa successiva: riunirsi e cercare di trovare insieme soluzioni ai problemi del mondo moderno per i quali non figura nella Bibbia o nei testi dei Padri e Madri della Chiesa nessuna risposta immediata o diretta.