28 ottobre 2016

Ieri, 27 ottobre, alla Peterskirche, la Chiesa dell’Università di Heidelberg, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, ha ricordato che la Riforma protestante dev’essere commemorata grazie a una reciproca e responsabile fiducia.

Il 500° anniversario della Riforma protestante luterana parte dal gesto che il frate agostiniano, Martin Lutero, fece pubblicando le sue 95 tesi il 31 ottobre 1517 per denunciare gli abusi della chiesa scatenando così gli eventi che hanno portato alla Riforma e alla conseguente divisione del cristianesimo occidentale in cattolico e protestante. 

«Per stare davanti a Dio, il nostro dovere è quello dell’assunzione di responsabilità, sia nei confronti della creazione di Dio, in particolar modo con coloro creati a immagine di Dio, sia verso tutti gli esseri viventi», ha detto Tveit.

«La responsabilità è quell'atteggiamento che ha sempre contraddistinto il movimento ecumenico. Un atteggiamento di fermezza, il nostro, a dimostrazione che siamo affidabili e onesti, trasparenti, aperti, umili. Ciò che abbiamo sempre preteso come chiese – ha proseguito Tveit –, è il dialogo: malgrado le possibili differenze, divisioni, anche quelle che si sono sviluppate al nostro interno».

Il miglior modo per celebrare la Riforma, rileva ancora Tveit, deve prevedere una «purificazione della memoria», per costruire insieme la pace, così hanno fatto le chiese membro del CEC in Irlanda del Nord, nel Sud Africa e in molti altri paesi.

«Su questo Spirito di rinnovata energia dovranno essere seminati e raccolti i frutti del dialogo, un dialogo che certamente prevarrà – conclude Tveit – anche in occasione della prossima celebrazione tra i rappresentanti della Federazione luterana mondiale (Flm) e papa Francesco il prossimo 31 ottobre a Lund».

Cfr. Riforma.it

Commemorazione congiunta luterano -cattolica della Riforma (in inglese)

Una Roadmap europea della Riforma

Per seguire  la preghiera ecumenica il 31 ottobre alle 14.30 nella cattedrale di Lund e dell'Evento ecumenico successivo all'arena di Malmö 

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