All'inizio di un maggio  piuttosto fresco e piovoso  si è svolto  il consueto Convegno di primavera del SAE, appuntamento importante per la vita dell'associazione, anche a motivo dell'annuale assemblea dei soci.  Il buon clima che si è vissuto,  il nostro stare insieme pieno di amicizia, ci ha veramente riscaldato, anche se non abbiamo potuto godere  del bel sole di Napoli e dell'azzurro intenso del suo cielo e del suo mare, com'è solitamente in primavera.  Il tema dell'incontro, Dialogo e diaconia, segni di speranza per il nostro tempo, è stato scelto in ideale continuità con il cammino di Busan, che ci ha invitato a un pellegrinaggio di trasformazione, a un cammino più deciso verso la giustizia e la pace, partendo dall'attuale contesto socio-economico-culturale. Ecco allora la scelta di Napoli, terra generosa, ricca di storia e di bellezza,  ma anche terra di grandi contraddizioni: una città piena di vita, ma soffocata da problemi irrisolti e devastanti che ogni giorno mettono  drammaticamente a rischio in vari modi questa stessa vita, e così la salute e il benessere dei suoi abitanti.  Dialogo e diaconia -temi della prima relazione-  sono dunque due facce della stessa medaglia, poiché solo il dialogo capace di ascolto profondo può dar modo di mettersi a servizio dell'altro, della sua domanda, del suo reale bisogno.  Nel convegno c'è stato un buon equilibrio, che è diventato sinergia, tra le meditazioni di Massimo Aprile, Simona Desrobitu e Italo Benedetti, la relazione fondamentale di Sergio Bastianel,  i momenti di preghiera, con la guida sapiente di Carlo Lella e di altri amici, la memoria di Busan di Gianna Urizio e Luigi Sandri.  Infine, le testimonianze  di come a Napoli le diverse chiese  cercano di rispondere ad alcune emergenze  sociali ci hanno dato modo di conoscere qualcosa   della complessità di questo  territorio.  Entusiasmante la serata con il coro gospel diretto da Emanuele Aprile,  che ci ha dato un segno di come la fede possa essere vissuta nell'autentica gioia dello Spirito; commovente l'incontro, a tavola, con la signora Velia, vedova del pastore Williams, amico del SAE dai tempi della Mendola. L'ultimo giorno Francesco Villano, testimone dell' Amicizia  ebraico-cristiana, con la sua capacità comunicativa napoletana e la competenza, ha determinato un dibattito  molto vivace tra i  partecipanti.   Al cuore dell'incontro, dunque, la diaconia  e il dialogo in quanto forma di diaconia, sulla scorta di ciò che a Busan è stato suggerito, nel messaggio finale:
Ascoltando le voci che spesso ci arrivano dai margini delle società, le facciamo nostre e condividiamo i loro insegnamenti di speranza e di perseveranza. Speriamo di impegnarci nel lavoro per la liberazione e di agire in solidarietà.[...] Vogliamo avanzare insieme[....]impegnarci, con i doni ricevuti da Dio, in azioni trasformatrici[.... ]Possano le chiese essere comunità di salvezza e compassione, nella speranza che sia possibile seminare il seme della Buona Novella affinché la giustizia cresca e la pace profonda di Dio regni nel mondo.
Mentre ci lasciamo alle spalle queste ricche giornate, traendo nuovo vigore nel cammino verso l'unità, ci proiettiamo ora verso la Sessione estiva che quest'anno conclude il ciclo dell'etica, dal titolo: Ama il prossimo tuo come te stesso (Lv. 19,18). La vita in relazione: prospettive etiche. Un appuntamento particolarmente importante, perché delicata è la tematica, l'etica della vita. Vita è il nome stesso di Dio, è il contenuto della promessa realizzata in Cristo e in quanto tale  è il fulcro della fede cristiana. Ma il tema  vita accomuna ogni  persona, al di là di fedi e credenze: vita da  declinarsi come cura e responsabilità reciproca; vita anche come sfida di fronte a domande ormai ineludibili, poste da nuove discipline come le neuroscienze, che oggi si pongono alla coscienza di credenti e non credenti.  Quali sono le potenzialità e i limiti di tali linee di ricerca? E quali stimoli esse offrono per ripensare l’etica e il significato stesso dell’essere umano? Teologia e  filosofia si trovano ad affrontare un approccio che pone in forme completamente nuove antichi interrogativi sulla libertà, l’agire morale, la fede, coinvolgendo un ampio spettro di saperi. La Sessione del SAE vuole riconfermarsi come il luogo deve è possibile parlare anche di temi sensibili, temi su cui le chiese possono avere diversità di giudizi pur partendo dalla stessa prospettiva biblica, data la pluralità degli orizzonti ermeneutici. Con la grazia del Signore, con umiltà e rispetto, sarà possibile incontrarsi e condividere “quanto lo Spirito dice alle chiese” (Ap.2,7).
Accanto alle relazioni in sala (numerose le nuove presenze) e ai momenti liturgici, una ricca possibilità di affrontare tematiche particolari sarà data attraverso i gruppi, luogo di elezione  dell'esercizio ecumenico attraverso lo “scambio di doni”, senza dimenticare i momenti informali di incontro, che sono parte integrante della settimana.  Come ogni anno, nuove attività ludico-formative  saranno offerte a bambini e ragazzi.  Arrivederci a Paderno del Grappa!