Italia – Islam

Il 1° febbraio viene firmato a Roma, tra il Ministero dell’interno e le associazioni e comunità islamiche in Italia, un Patto nazionale per un islam italiano, espressione di una comunità aperta, integrata e aderente ai valori e principi dell’ordinamento statale. Cf. Regno-att. 4,2017,70; Regno-doc. 5,2017,129.

Chiesa evangelica e cattolica tedesca – Francesco

L’udienza privata, il 6 febbraio, di papa Francesco con la Chiesa evangelica in Germania (EKD) e la Conferenza episcopale tedesca (DBK) offre alle due confessioni conferma e incoraggiamento nella volontà di sfruttare il 500° anniversario della Riforma per compiere un ulteriore riavvicinamento: il papa afferma che i cristiani cattolici e luterani devono impegnarsi con tutte le forze per superare gli ostacoli che ancora rimangono sulla via dell’unità visibile. Le due delegazioni, guidate dal card. Reinhard Marx e dal vescovo Heinrich Bedford-Strohm, invitano insieme il papa in Germania (lo avevano già fatto la cancelliera Merkel e il presidente Gauck nel 2015) come ulteriore segno ecumenico, ma sinora non c’è una risposta dal Vaticano. Durante l’udienza i due leader richiamano l’attenzione in particolare sull’ospitalità eucaristica per le coppie interconfessionali, e il papa raccomanda un’intensificazione dei dialoghi teologici e un rafforzamento della collaborazione pratica in vista di questo obiettivo. Due anni fa proprio su questo punto Francesco aveva raccomandato un lavoro intenso, poiché si tratta di un anelito ecumenico molto sentito, soprattutto nei paesi con una nutrita presenza di coppie miste. Cf. Regno-att. 10,2015,652.

Arcivescovo Welby e patriarca Bartolomeo I – Schiavitù moderne

Il 7 febbraio, nell’ambito di un forum a Istanbul, in Turchia, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Chiesa d’Inghilterra, e il patriarca ecumenico Bartolomeo I, primus inter pares tra i primati delle Chiese ortodosse, firmano una dichiarazione congiunta nella quale condannano le moderne forme di schiavitù e s’impegnano a combatterle insieme. In essa affermano inoltre che faranno appello ai governi per avere legislazioni in grado di fronteggiare questa piaga, e che allo scopo creeranno una task force congiunta.

Mennoniti – 500 anni

Un centinaio di esponenti mennoniti da tutto il mondo il 12 febbraio ad Augsburg (Germania) lanciano il decennio «Rinnovamento 2027», che nei prossimi 10 anni prevede una serie di iniziative in vista della commemorazione dei 500 anni dall’inizio del movimento anabattista. I mennoniti hanno infatti origine nel movimento anabattista nato a Zurigo in concomitanza con la riforma di Zwingli, ma all’interno della corrente della «Riforma radicale», che rifiutava il battesimo degli infanti e rivendicava una Chiesa totalmente separata dallo stato, priva di clero, formata solo da credenti, strettamente aderente alle Scritture, cristocentrica e con una forte concezione nonviolenta. Questa corrente fu contrastata e perseguitata dalla Riforma «maggioritaria». Si diffuse nella Germania meridionale, in Austria e in Olanda e da lì nelle sue varie forme (mennoniti, amish, quaccheri ecc.) nel mondo intero, in particolare Stati Uniti e Canada. Il 1527 è l’anno del cosiddetto «Sinodo anabattista», che si tenne ad Augsburg e i cui leader furono successivamente trucidati, così da tributare all’evento il nome di «Sinodo dei martiri».

Chiesa d’Inghilterra – Battuta d’arresto sulla sessualità

Dal 13 al 17 febbraio si tiene a Londra il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra, che deve esprimere un voto di «presa d’atto» del documento, presentato dalla Camera dei vescovi, su Matrimonio e relazioni omosessuali, in cui si esclude un cambiamento della dottrina della Chiesa su matrimonio e sessualità, ma al tempo stesso si chiede un «tono nuovo» nel modo di trattare questo tema, diffondendo una cultura di accoglienza e sostegno per le persone omosessuali e per le loro famiglie. Inoltre si raccomanda l’elaborazione di un nuovo documento magisteriale in luogo di quello del 1999 sul matrimonio e di quello del 1991 sulla sessualità umana. Il voto di «presa d’atto» è una mozione neutrale che non comporta l’accettazione formale da parte del Sinodo; tuttavia il testo viene respinto, avendo scontentato una parte per essere troppo inclusivo, e l’altra per esserlo troppo poco. In chiusura del Sinodo gli arcivescovi di Canterbury e York, Justin Welby e John Sentamu, scrivono una lettera a tutti i membri del Sinodo, in cui chiariscono che il principio dell’accoglienza di tutte le persone non è in discussione, e chiedono a ogni vescovo di aprire nel rispettivo Sinodo un’ampia conversazione su questo tema. Inoltre sarà creato un gruppo di supervisione, per aiutare le diocesi sull’azione pastorale che riguarda la sessualità. L’idea di un nuovo documento magisteriale inoltre va avanti.

Francesco – Chiesa anglicana di Roma

Il 27 febbraio, nell’anniversario dei 200 anni di presenza anglicana nella città, papa Francesco si reca nella chiesa anglicana di All Saints, a Roma. È la prima volta per un vescovo di Roma – questo l’appellativo con cui il vescovo della diocesi anglicana d’Europa Robert Innes ha salutato il papa –. «Nel corso di questi due secoli – dice Francesco nel sermone – molto è cambiato tra anglicani e cattolici, che nel passato si guardavano con sospetto e ostilità; oggi, grazie a Dio, ci riconosciamo come veramente siamo. Come amici e pellegrini desideriamo camminare insieme, seguire insieme il nostro Signore Gesù Cristo». Dopo il culto il papa rende noto il progetto di una visita in Sud Sudan insieme all’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, accogliendo l’invito dei tre vescovi locali, anglicano, presbiteriano e cattolico. Il 5 ottobre 2016, nella chiesa di San Gregorio al Celio, 38 vescovi cattolici e anglicani insieme all’arcivescovo Welby e al papa avevano celebrato i 50 anni di dialogo anglicano-cattolico con un impegno alla missione comune.

Daniela Sala