Dialogo CEC – Pentecostali

A Pasadena (California, USA) si tiene nella prima settimana di aprile l’incontro del Gruppo consultivo congiunto tra le Chiese pentecostali e il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) sui temi del discepolato e della formazione. Si tratta della terza serie d’incontri del Gruppo, che da circa vent’anni – dopo l’Assemblea del CEC ad Harare nel 1998 – porta avanti il dialogo tra le Chiese membro del CEC e le Chiese pentecostali, che come la Chiesa cattolica non fanno parte dell’«unione fraterna di Chiese» di Ginevra, ma sono la branca del cristianesimo in maggiore crescita soprattutto nel Sud del mondo. L’incontro ha come temi principali il discepolato e la formazione, ragionando su come lo Spirito Santo lavori nella Chiesa per formare discepoli che trasformino il mondo; l’attuale fase d’incontri ha voluto attestarsi, più che su un’agenda di «convergenza», su una di «conoscenza». La scelta del tema poi s’inserisce in un cammino d’avvicinamento alla conferenza della Commissione del CEC sulla missione mondiale e sull’evangelizzazione che si terrà nel 2018 ad Arusha (Tanzania) e avrà come titolo «Muoversi nello Spirito: chiamati a un discepolato che trasforma».

Russia – Testimoni di Geova

Il 20 aprile la Corte suprema della Federazione russa vieta l’attività religiosa dei Testimoni di Geova, definendo il gruppo «estremista» e disponendone il sequestro dei beni a favore dello stato; la decisione viene presa accogliendo una richiesta del Ministero della giustizia, che accusa il movimento di «violare la legge per combattere l’estremismo». L’Ufficio informazione pubblica dei Testimoni di Geova in Italia commenta che «una legge inizialmente rivolta a combattere il terrorismo si è trasformata in poco tempo in uno strumento assai efficace per combattere – e se possibile annichilire – tutto quello che non è “ortodosso” nella Federazione russa». In Russia i Testimoni sarebbero 170.000 circa, in tutto il mondo sono 8 milioni. La sentenza della Corte suprema suscita globalmente molte proteste come attentato alla libertà religiosa, ma il 2 maggio il metropolita di Volokolamsk Hilarion, capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, commentando dai microfoni dell’emittente Rossiya 24 si dichiara d’accordo con la Corte suprema, in quanto i Testimoni di Geova sono «una setta totalitaria e nociva».

Santa Sede – Auguri per il Vesakh buddhista

Come ogni anno, in occasione della festa più importante per i buddhisti, il Vesakh/Hanamatsuri, che commemora gli avvenimenti principali della vita del Buddha (celebrata nei paesi dell’Asia orientale il 3 maggio e nella maggior parte delle nazioni di tradizione buddhista il 10 maggio), il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso il 22 aprile invia un messaggio di auguri. S’intitola «Cristiani e buddhisti: percorriamo insieme la via della non violenza», e afferma: «Pur riconoscendo l’unicità delle nostre due religioni, verso le quali rimaniamo impegnati, concordiamo che la violenza scaturisce dal cuore dell’uomo, e che i mali della persona sfociano in mali strutturali. Perciò siamo chiamati a un’impresa comune: studiare le cause della violenza; insegnare ai nostri rispettivi seguaci come combattere il male nei loro cuori; liberare dal male sia le vittime sia coloro che commettono la violenza; formare i cuori e le menti di tutti, specialmente dei bambini, ad amare e vivere in pace con tutti e con l’ambiente; insegnare che non c’è pace senza giustizia, né vi è vera giustizia senza perdono; invitare tutti a collaborare alla prevenzione dei conflitti nella ricostruzione delle società frantumate; incoraggiare i mezzi di comunicazione sociale a evitare e combattere l’incitamento all’odio, e i rapporti di parte e provocatori; incoraggiare le riforme dell’educazione per prevenire la distorsione e la cattiva interpretazione della storia e dei testi scritturistici; e pregare per la pace nel mondo percorrendo insieme la via della non violenza».

Chiesa luterana in Italia – Sinodo

Si riunisce a Venezia dal 22 al 25 aprile il XXII Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), centrato sul 500° anniversario della Riforma protestante. Il decano Heiner Bludau ne enfatizza la dimensione ecumenica: «Se intendiamo la Riforma come impulso a volgerci a Gesù Cristo, allora non dobbiamo semplicemente tenerci stretti alle forme tramandate, ma dobbiamo domandarci che cosa quest’impulso significhi per noi, oggi. Di fronte a tale domanda, la divisione di coloro che si richiamano a Gesù Cristo può solo apparire uno scandalo, e il superamento di questa divisione può solo apparire come compito preminente»; e sottolinea la commemorazione congiunta del 31 ottobre 2016 a Lund (Svezia) tra papa Francesco, il vescovo Munib Younan e il pastore Martin Junge, rispettivamente presidente e segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM), e i numerosi altri eventi, che a livello locale, nazionale e internazionale hanno visto cattolici, protestanti e ortodossi celebrare insieme la ricorrenza. Il Sinodo ratifica poi la nomina del nuovo vice decano, il pastore Urs Michalke.

Gruppo misto CEC – Chiesa cattolica

Il ruolo delle Chiese nella promozione della pace e le sfide e opportunità ecumeniche racchiuse in questo stesso processo sono i temi al centro del Comitato esecutivo del Gruppo misto di lavoro tra la Chiesa cattolica e il Consiglio ecumenico delle Chiese, che si riunisce a Dublino, in Irlanda, dal 24 al 26 aprile. Nel comunicato pubblicato il 27 il GLM sottolinea che le migrazioni e la promozione della pace in situazioni di violenza sono le due questioni scottanti che l’organismo vuole affrontare nell’attuale mandato. E su questi punti negli ultimi due anni è nata una nuova piattaforma di collaborazione ecumenica tra Caritas internationalis, Comunione anglicana, Federazione luterana mondiale, Consiglio ecumenico delle Chiese e ACT Alliance.

Francesco all’Università islamica di Al-Azhar

Il 28 e 29 aprile papa Francesco si reca in visita in Egitto, dove incontra il grande imam dell’Università islamica sunnita di Al-Azhar Ahmad al Tayyib e il papa copto Tawadros II.

Daniela Sala