Bartolomeo I: visita a Parigi e iniziativa interortodossa

Nel mese di aprile il patriarca ecumenico Bartolomeo I realizza due iniziative di rilievo per i rapporti in seno alla Chiesa ortodossa. Dall’11 al 14 si reca in visita a Parigi in occasione della pubblicazione in francese di un suo volume, À la rencontre du mystère. Comprendre le christianisme orthodoxe aujourd’hui.
Qui incontra l’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia, molti esponenti del governo tra cui il presidente Sarkozy, il presidente della Conferenza episcopale francese card. Vingt-Trois. Il 20 aprile poi il sito d’informazione religiosa Romfea.gr riferisce che Bartolomeo ha inviato una lettera ai patriarchi Teodoro II di Alessandria, primate della Chiesa ortodossa in Africa, Ignazio IV di Antiochia, primate della Chiesa ortodossa in Siria, Libano, Iraq e Kuwait, Teofilo III di Gerusalemme, primate della Chiesa ortodossa in Israele, Giordania e Territori palestinesi, e all’arcivescovo Crisostomo II di Nea Giustiniana, primate della Chiesa di Cipro. In essa rende nota l’intenzione – approvata durante la sessione di aprile del Santo Sinodo del Patriarcato – di convocare una sinassi dei primati delle Chiese ortodosse del Medio Oriente, per esaminare «l’instabilità della situazione politica attuale» nell’area, ma anche per affrontare alcune questioni concernenti le relazioni interortodosse e la preparazione del futuro concilio panortodosso. L’incontro potrebbe svolgersi il 31 agosto e 1º settembre a Istanbul, e riunire dunque – tolta Roma – la «pentarchia» dei patriarcati del primo millennio (Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme), insieme all’antica Chiesa di Cipro.

Grecia – Monasteri dell’Athos e crisi.
Il 1° aprile il quotidiano ateniese Kathimerini riferisce di una lettera inviata al premier greco George Papandreou dall’Assemblea dei rappresentanti dei 20 monasteri del monte Athos, luogo simbolo del monachesimo ortodosso nella Grecia settentrionale, per protestare contro la recente riforma fiscale volta a imporre ai monasteri una tassa del 20% sulle rendite immobiliari. Sinora in base alla Costituzione godevano di uno statuto autonomo e dell’esenzione fiscale. Lo stato greco, alle prese con una crisi senza precedenti, ha dovuto appesantire il prelievo fiscale sulle rendite elevate e dovrà d’ora in poi tassare anche la Chiesa di Grecia, seconda proprietaria terriera dopo lo stato stesso.

Spagna – Consiglio islamico.
Il 2 aprile i rappresentanti delle comunità islamiche spagnole registrate presso il Ministero della giustizia s’incontrano a Madrid e decidono di dare vita a un Consiglio islamico di Spagna, dopo aver tentato per anni senza esito di modificare gli statuti della preesistente Unione delle comunità islamiche in Spagna, soggetta all’influenza dei governi stranieri (Marocco e Arabia Saudita soprattutto). L’obiettivo principale è impegnarsi nel dialogo con lo stato per lo sviluppo e l’applicazione dell’Accordo di cooperazione firmato nel 1992. In Spagna vivono 1.200.000 musulmani, per la maggior parte immigrati.

Consiglio d’Europa – Dimensione religiosa del dialogo interculturale.
Un dibattito sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale è uno dei punti forti della sessione primaverile dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, e ha luogo a Strasburgo il 12 aprile. Intervengono il patriarca Daniel di Romania, che sottolinea il ruolo e l’importanza della fede cristiana nella formazione e nella trasmissione della cultura in Europa; il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, che chiede all’Europa di avere il «coraggio» di prendere decisioni per promuovere la libertà di religione e denunciare ogni forma di discriminazione per motivi religiosi; Mehmet Görmez, presidente della Direzione degli affari religiosi della Turchia; Berel Lazar, rabbino capo di Russia; Bernhard Felmberg, rappresentante plenipotenziario del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania presso la Repubblica federale di Germania e l’Unione Europea.

Chiesa ortodossa russa – Consiglio ecclesiale supremo.
Il 14 aprile si riunisce per la prima volta il Consiglio ecclesiale supremo della Chiesa ortodossa russa, istituito per decisione del Santo Sinodo il 22 marzo su proposta del patriarca Cirillo. Il patriarca lo presiede, ed è composto dai responsabili di tutte le commissioni sinodali della Chiesa ortodossa russa: 18 in totale, tra cui 14 vescovi (8 ausiliari del patriarca), 3 preti e un laico. Così spiega Cirillo nell’intervento di apertura: il Consiglio è destinato a diventare un «organo di collegialità nella Chiesa», ma anche «uno degli strumenti per mettere in opera le decisioni dell’autorità ecclesiale suprema… È importante per noi… sforzarci, ciascuno nel suo ruolo e tutti insieme, collettivamente, di alzare il livello di disciplina esecutiva nella Chiesa».

Charta oecumenica – 10 anni.
Il 22 aprile la Charta oecumenica, documento elaborato congiuntamente nel 2001 dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e dalla Conferenza delle Chiese europee (KEK), compie 10 anni.

Pasqua comune.
Quest’anno i cristiani d’Oriente e d’Occidente celebrano la Pasqua lo stesso giorno, il 24 aprile, in quanto i due rispettivi calendari, quello giuliano e quello gregoriano, vengono a coincidere. Lo stesso accadrà nel 2017 e nel 2025. Nel suo messaggio pasquale Olav F. Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) si augura che «la celebrazione della Pasqua possa assumere un significato sempre più ecumenico». Da anni il movimento ecumenico caldeggia un accordo che porti le Chiese a celebrare la Pasqua in una data comune; la consultazione di Aleppo (Siria, 5-10.3.1997) organizzata da Fede e costituzione si concluse con tre raccomandazioni per la soluzione della data di Pasqua:
a) mantenere il principio di Nicea;
b) calcolare scientificamente i dati astronomici;
c) usare come punto di riferimento, per il calcolo, il meridiano di Gerusalemme.
Per gli ortodossi la questione è tra i punti del futuro concilio panortodosso.

Ginevra – Religioni e «lavoro dignitoso».
La «dignità del lavoro» o il «lavoro dignitoso» nel contesto di una risposta alla globalizzazione è al centro di un seminario interreligioso internazionale che si tiene a Ginevra presso il Consiglio ecumenico delle Chiese dal 27 al 29 aprile. È organizzato dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) insieme all’Organizzazione islamica per l’educazione, la scienza e la cultura, il Pontificio consiglio della giustizia e della pace, il CEC e Globalethics.net. I partecipanti identificano delle convergenze tra le tradizioni religiose (cristiana, musulmana, ebraica e buddhista) e l’agenda dell’OIL per garantire un lavoro dignitoso per tutti.